E' al via oggi a Chieri il
progetto 'RestART! Museo relazionale Imbiancheria del Vajro',
con il quale cinque mostre in due anni racconteranno la
Collezione Civica di Fiber Art (prodotti artistici realizzati
con il tessuto, ndr) del Comune.
L'Imbiancheria del Vajro è un edificio industriale del XVI
secolo, testimonianza delle prime lavorazioni tessili che si
insediarono a Chieri. Qui saranno ospitate oltre 300 opere di
Fiber Art realizzate da artisti di tutto il mondo. Il progetto è
stato possibile grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo,
a partire dal recupero della struttura.
"L'iniziativa - afferma l'assessore alla Cultura del Comune,
Antonella Giordano - vuole rilanciare gli splendidi spazi
dell'Imbiancheria del Vajro e far conoscere finalmente il ricco
patrimonio di Fiber Art che Chieri custodisce da anni. Non solo
abbiamo recuperato un edificio sottraendolo al degrado, ma con
questo progetto mettiamo a sistema una rete di relazioni,
coltivata negli anni, capace di ampliare l'offerta culturale".
La direttrice artistica, Silvana Nota, sottolinea che il
progetto è nato da un'idea dell'artista olandese Martha
Nieuwenhuijs, che aveva ideato a Chieri la Biennale di Fiber Art
con lo scopo di far capire come "attraverso un filo si possono
aprire un'infinità di percorsi artistici".
Il taglio del nastro oggi con la mostra I introduce myself,
che espone 80 opere fino al 15 settembre.
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