Con la seconda estate condizionata
dalle misure anti Covid il fatturato dello spettacolo ha perso
il 90% del fatturato e il 30% dei professionisti hanno
abbandonato il mestiere. E' quanto risulta da uno studio sugli
effetti della pandemia sullo showbusiness, in particolare gli
eventi dal vivo, condotto dal critico musicale Maurizio
Scandurra e 'dall'avvocato Patrizia Polliotto, presidente
dell'Unione Nazionale Consumatori del Piemonte.
"Le fasi di prolungato lockdown - spiegano - hanno profondamente
mutato le abitudini di consumo di musica e immagini in
movimento, che si è spostato in misura crescente dal reale e in
presenza al digitale in modalità individuale. In aumento, a
parziale compensazione degli introiti perduti, lo streaming
musicale, ma purtroppo anche la pirateria multimediale in
termini di fruizione illecita di eventi sportivi via internet.".
"Nonostante le riaperture e la voglia di libertà, - proseguono
Scandurra e Poliotto - causa riduzione del potere d'acquisto
medio, i livelli di afflusso a cinema e teatri si mantengono
abbondantemente sotto soglia rispetto al 2019, con perdite di
pubblico e volumi stimate tra il 75 e il 90%".
Sul fronte degli spettacoli viaggianti invece, concludono gli
autori dello studio "Giostre e parchi divertimento seguono a
ruota, con oltre 2.000 famiglie in crisi per via di ricavi netti
ridotti dell'80%, complice l'incertezza per il prosieguo
dell'anno".
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