Si apre con l'Orchestra diretta da
Alessandro Cadario sul palco, con le immagini che riportano le
vicende umane di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che
scorrono sullo sfondo, e si chiude con un verso del poeta
Ignazio Buttitta 'Ti vogghiu diri di non lassarmi sulu', il
racconto in musica 'Falcone e Borsellino. L'eredità dei giusti'
di Marco Tutino, in scena domani sera al Teatro Regio in prima
assoluta. "Non è un'opera, forse un melologo, una
recitazione con musica - ha spiegato all'ANSA il maestro Tutino,
compositore e direttore del Regio dal 2002 al 2006 - per
ricordare due uomini che hanno manifestato una cosa che oggi non
molto in voga, il coraggio civile che ti fa rischiare la vita
per un ideale collettivo. Da allora sono cambiate molte cose, ma
quello che fecero quei due giudici per il Paese va ricordato. Ci
sono certi fatti che non muoiono mai, come certe partiture
musicali, l'uccisione di Falcone e Borsellino è tra questi".
Lo spettacolo, coprodotto tra Regio, Piccolo Teatro di
Milano, Fondazione Cultura Torino, MiTo e Teatro Massimo di
Palermo, è nato da un'idea di Rosanna Purchia, assessore alla
cultura di Torino ed ex Commissario del Regio, e del direttore
di MiTo, Nicola Campogrande. Dopo Torino sarà a Milano il 28
giugno e a Palermo il 19 luglio. In prima fila, domani sera, il
sindaco Stefano Lo Russo e il giudice Giancarlo Caselli. "Con
questa opera, che vede idealmente unite Torino, Milano e
Palermo, tre città, tre teatri e altrettanti partner, vogliamo
ricordare quei fatti, quella ferita ancora aperta, nonché
raccogliere quel testimone".
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