Nel 2021 il numero totale di
domestici che lavora in Piemonte è stato pari a 74.486,
sostanzialmente stabile rispetto al 2020, anno in cui era
cresciuto del 9,5% rispetto al 2019. I dati sono stati forniti
da Nc - Nuova Collaborazione (Associazione nazionale datori di
lavoro domestico), in un incontro a Torino, nel corso del
workshop "Colf e badanti. I numeri che emergono dal "Report 2022
dell'Osservatorio Inps sul Lavoro domestico in Italia".
L'incremento registrato nel 2020 in Piemonte è dovuto, come
per il dato nazionale, al duplice effetto del lockdown di marzo
2020, che ha fatto emergere in modo spontaneo rapporti di lavoro
irregolari per consentire ai lavoratori di muoversi per
raggiungere il posto di lavoro e successivamente del decreto
"Rilancio", che ha regolamentato l'emersione agevolata di
rapporti di lavoro irregolari, riferisce l'associazione
datoriale.
Il trend nella regione, se si considerano i soli lavoratori
di nazionalità italiana, si presenta crescente in tutti gli anni
della serie fino al 2020 per poi diminuire leggermente
nell'ultimo anno; dal 2016 al 2021 i lavoratori italiani hanno
fatto registrare un incremento del 18,7%. Per gli stranieri
invece la crescita ha riguardato solo gli ultimi due anni per i
motivi anzidetti; i lavoratori stranieri tra il 2019 e il 2021
sono cresciuti del 9,1% ma sono ancora al di sotto del livello
occupazionale 2016. Nel 2021 in Piemonte il 31,3% dei lavoratori
domestici sono italiani, nel 2016 tale percentuale era pari al
27,4%. Nella provincia di Torino nel 2021 lavorano 43.613
domestici, poco meno del 60% del totale dei lavoratori della
regione.
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