"Un uomo di pace in divisa, che ha
vissuto tutta la vita in guerra. Uomini così non li fanno più,
anche antropologicamente. Per il Paese è una ferita ancora
aperta, profondamente, ad esempio nella relazione con la sua
famiglia, con i suoi figli". Sergio Castellitto parla così di
Carlo Alberto Dalla Chiesa che interpreta nella serie di Lucio
Pellegrini "Il Nostro Generale", realizzata a quarant'anni dalla
strage di via Carini e in onda su Rai1 il 9, 10, 16 e 17
gennaio. La serie, coproduzione Rai Fiction-Stand By Me, è stata
presentata in anteprima al Torino Film Festival da Castellitto e
dai registi Lucio Pellegrini e Andrea Jublin.
"Dalla Chiesa venne ucciso 40 anni fa, nel 1982, e questo è
il quarantesimo Festival di Torino. Il Tff è iniziato l'anno
dell'attentato, giusto presentarlo qui. E' un film che ha un
valore di testimonianza, di memoria. Mio figlio che ha quindici
anni ignorava chi fosse Dalla Chiesa", dice l'attore che
sottolinea la grande disponibilità della famiglia, in
particolare della figlia Rita. "Abbiamo cercato di mettere in
scena l'anima, un uomo che in un'epoca di cinismo disse che
'certe cose si fanno per continuare a guardare i figli', non per
guardare se stessi, quindi per guardare al futuro", aggiunge
Castellitto che mostra alle telecamere la tessera di
carabiniere onorario.
La serie racconta la storia del Nucleo speciale
antiterrorismo creato dal Generale dalla Chiesa nel Nord Italia
degli anni '70 per combattere l'attacco delle Brigate Rosse allo
Stato. E' prodotta da Simona Ercolani, scritta da Monica Zapelli
e Peppe Fiore, con la consulenza storica di Giovanni Bianconi.
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