La sede della Città metropolitana
di Torino come il Palazzo di Vetro dell'Onu: da ieri e fino a
domani ospita un centinaio di studenti delle scuole superiori di
tutte le province piemontesi impegnati a vestire i panni di
ambasciatori e delegati delle Nazioni Unite a confronto, in
lingua inglese, sui temi dell'Agenda 2030. E' il programma di
Imun (Italian model United Nations) giunto nel capoluogo
piemontese all'ottava edizione che domani avrà la sessione
plenaria, al termine della quale i ragazzi presenteranno una
risoluzione sul modello di quelle Onu. "Studenti e studentesse
che si confrontano come se fossero adulti della diplomazia:
stessi tempi, stesse metodologie, ma forse con maggiore
impegno", ha sottolineato il vicesindaco metropolitano, Jacopo
Suppo, che ha saluto i ragazzi a nome delle istituzioni
piemontesi e li invitati a "guardare all'impegno politico con
ottica costruttiva, in poche parole a mettersi in gioco nel
prossimo futuro per amministrare le loro realtà".
Alla sua ottava edizione piemontese, Imun ha quest'anno
come filo conduttore 'Education: Empowering Sustainability,
Connecting Humans' e il caso studio sul quale si stanno
confrontando i partecipanti è l'Unicef, con particolare
riferimento agli effetti dei conflitti armati sul sistema
educativo che impediscono ai minori il libero accesso
all'istruzione scolastica.
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