(ANSA) - PERUGIA, 25 NOV - Tra aprile e giugno di quest'anno,
in piena pandemia, le iscrizioni di nuove aziende guidate da
donne sono scese in Umbria del 36,7%. Leggermente migliore il
dato della provincia di Perugia, - 33,7%. A rendere noti i dati
è la Camera di commercio di Perugia.
Dalle più recenti analisi realizzate nell'ambito del rapporto
nazionale Impresa in genere di Unioncamere emerge che le donne
stanno pagando "il conto più salato" della crisi innescata dal
Covid. Frenate nella voglia di mettersi in proprio dalla
pandemia, mostrano una maggior necessità di supporto economico e
finanziario e sono meno fiduciose degli uomini su un rapido
rientro alla produttività pre pandemia, secondo i dati
illustrati sempre dalla Camera di commercio di Perugia, in
occasione della partenza da Torino del 12/o Giro d'Italia delle
Donne che fanno impresa. Iniziativa che il prossimo 10 dicembre
farà tappa a Perugia.
"Un arretramento pesante, - ha commentato il segretario
generale della Camera di commercio di Perugia Mario Pera - che
tuttavia, va comunque notato. E' migliore, su base regionale
Umbria di oltre 5 punti rispetto a una media nazionale franata
del 42,3%, e su base provinciale Perugia addirittura di quasi 9
punti. In provincia di Perugia al 30 giugno, le imprese
femminili rappresentano, il 25,3% del totale dello stock: come
dire una impresa su quattro è guidata da una donna, una delle
media più alte tra tutte le province italiane. Dati che ci
autorizzano a ritenere che la ripresa da questa fase così
difficile per il nostro Paese, passa in maniera rilevante
proprio dalle donne, una componente fondamentale della nostra
economia. Anzi, le imprese rosa dimostrano maggiore attenzione
alla responsabilità sociale, alla sostenibilità ambientale e
hanno grandi margini di crescita del loro ruolo. Un ruolo su cui
la Camera di commercio di Perugia - conclude Pera -, attraverso
il suo Comitato per l'imprenditoria femminile, continuerà ad
investire". (ANSA).