(ANSA) - BRUXELLES, 30 MAG - Regioni e città restano per lo
più esclusi dai Piani nazionali di ripresa e resilienza (Pnrr),
rischiando così una cattiva allocazione dei fondi, un aumento
delle disparità territoriali e l'indebolimento dei piani stessi.
È l'allarme lanciato da una nuova consultazione congiunta del
Comitato europeo delle Regioni e il Consiglio dei comuni e delle
regioni d'Europa (Cemr), nel giorno in cui i leader Ue si
incontrano a Bruxelles per una riunione straordinaria e il
Parlamento europeo si accinge a presentare la sua valutazione
sull'attuazione dei piani di ripresa dalla pandemia. A un anno
di distanza da un precedente studio che aveva mostrato risultati
scoraggianti sul coinvolgimento degli enti locali nella gestione
dei Pnrr, il sondaggio mostra alcuni miglioramenti ma un
approccio dall'alto verso il basso nella maggior parte dei casi.
Il segretario generale del Cemr, l'italiano Fabrizio Rossi,
avverte: "I governi centrali farebbero un enorme errore di
giudizio non operando in una vera collaborazione con Comuni e
Regioni. Solo lavorando insieme possiamo garantire che i piani
nazionali di ripresa rispondano ai bisogni delle nostre comunità
e forniscano i risultati che i cittadini meritano".
Le perplessità riguardano la coesione territoriale, sebbene gli
intervistati abbiano mostrato ottimismo sulla capacità dei piani
di ripresa di sostenere le transizioni verde e digitale. (ANSA).