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Pnrr: Giovannini, paradigma non danneggiare l'ambiente

Ministro a convegno su "La vita agile" a Lamezia Terme

Redazione ANSA LAMEZIA TERME

(ANSA) - LAMEZIA TERME, 16 GIU - "Il Pnrr non può danneggiare l'ambiente e non è solo un obbligo, ma l'abbiamo preso come un paradigma di come si fanno le opere in Italia. Abbiamo definito delle regole precise, dei tempi contingentati, messo in parallelo delle diverse fasi". A dirlo il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini intervenendo in video al convegno su "La vita agile: Economia circolare per il rilancio del Mezzogiorno" che, organizzato da "MeglioQuesto", si è svolto a Lamezia Terme, ed ha visto confrontarsi la politica, le imprese e le associazioni ambientaliste. Un incontro il cui filo conduttore è l'ambiente al centro dell'attenzione dei Governi, nazionale e regionali, ma anche delle imprese che operano nei territori.
    "Seguiamo sia le regole del next generation sia le regole del G20 - ha aggiunto Giovannini - che hanno definito anni fa cosa vuol dire costruire una infrastruttura sostenibile. Ed uno dei principi fondamentali del next generation è quello di non poter danneggiare l'ambiente. C'è una valutazione molto stringente, è un obbligo ed è l'occasione per cambiare il paradigma di come si cambiano le infrastrutture in Italia, superando il concetto che infrastrutture e ambiente non possano convivere". In altri termini, "non è il libro dei sogni" ma sarebbe qualcosa di più concreto come, ad esempio, avvenuto con la diga foranea di Genova. "In nove mesi - ha proseguito - è stato fatto quello che in passato avrebbe richiesto quattro anni e mezzo, con un rigore tecnico che è indispensabile. E tutto nel rispetto dell'ambiente, dei cittadini, delle regole. Stessa cosa sta avvenendo per alcuni lotti della Salerno-Reggio Calabria" e nel resto del Paese: "È una caratteristica del nuovo modo di impostare le infrastrutture nel diritto dei lavoratori".
    Contestualmente, si è fatto riferimento ad altre tre questioni che, di fatto, vanno di pari passo con lo sviluppo: digitalizzazione, turismo, beni culturali. Temi sui quali, secondo il ministro, "il Paese non può dare l'impressione che si sia bloccato". È stata creata una sovrintendenza nazionale per fare in modo che si guardi alle esigenze anche se, "in caso di conflitto il Consiglio dei ministri decida di andare avanti sugli impianti fotovoltaici perché - ha aggiunto Giovannini - riteniamo che il passaggio ad energie rinnovabili sia una priorità ma non far nulla in nome della tutela del paesaggio, distrugge il paesaggio. La scelta che abbiamo fatto è l'esempio fatto prima sulla figa di Genova. Con queste nuove procedure si riesce a trovare un equilibrio nella tutela ambientale. Una volta che coinvolgi i cittadini e spieghi le motivazioni, i cittadini accettano".
    "Gran parte del lavoro - ha concluso Giovannini - lo si sta svolgendo sulla progettazione. Gran parte dei cantieri partiranno nel 2023 ed è importante fotografare la realtà odierna, non semplicemente estrapolare quello che è accaduto nel passato". (ANSA).
   

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