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“Nessun bambino in carcere”, non solo in situazioni di emergenza

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“Nessun bambino in carcere”, non solo in situazioni di emergenza

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Responsabilità editoriale di AMNESTY INTERNATIONAL

I diritti umani ai tempi del Covid-19, di Amnesty International Italia

28 maggio 2020, 17:45

AMNESTY INTERNATIONAL

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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PressRelease - Responsabilità editoriale di AMNESTY INTERNATIONAL

L'attività di monitoraggio dei diritti umani in Italia ai tempi del Covid-19 è un progetto di Amnesty International Italia all'interno della campagna #NessunoEscluso.

“Nessun bambino in carcere”, non solo in situazioni di emergenza

La sensibile riduzione dei bambini in carcere registrata dal rapporto di Antigone è in gran parte il risultato di buone prassi messe in atto a Roma. Questo dimostra che è possibile: “nessun bambino in carcere” è un obiettivo praticabile. Stefano Anastasia, garante per i detenuti del Lazio, auspica che questa realtà diventi la norma anche al di fuori delle situazioni di emergenza.

Garante Detenuti del Lazio

Napoli, criteri discriminatori per l’assegnazione dei bonus spesa

Il criterio della residenza, nell’assegnazione dei bonus spesa, è discriminatorio: a stabilirlo il Tribunale di Napoli, che ha accolto il ricorso di una cittadina georgiana contro il Comune. La domanda della donna era stata respinta perché non in possesso di residenza, nonostante autorizzata alla permanenza in Italia da parte del tribunale dei minori. Il tribunale ha accertato il carattere discriminatorio nei confronti dei migranti posto dal criterio di residenza, mentre il comune avrebbe dovuto attenersi ai “soli requisiti relativi alla condizione di disagio economico e della stabile dimora di fatto nel territorio comunale”, come si legge nella pronuncia.

Fanpage

“Ricuciamo”, dalle carceri 800.000 mascherine

Ottocentomila le mascherine realizzate ogni giorno dalle carceri italiane coinvolte nel progetto “Ricuciamo”, una volta che sarà a pieno regime. Nata dalla partership tra il Commissario straordinario di governo per l’emergenza Covid-19 e il ministero della Giustizia, l’iniziativa, che creerà dei veri poli produttivi industriali all’interno del sistema di detenzione, vedrà impegnati 320 detenuti all’interno degli istituti penitenziari di Rebibbia, Salerno e Bollate. Ed è proprio da questa ultima struttura che la produzione ha inizio, con le prime due macchine giunte nei giorni scorsi. Già nella fase iniziale la produzione arriverà a 400.000 mascherine al giorno, per raddoppiare una volta raggiunto il ritmo massimo.

Ministero della Giustizia

Trapani: quarantena in celle “disumane”

Nel carcere di Trapani i detenuti messi in quarantena preventiva a causa del coronavirus vengono rinchiusi in celle “disumane”. È la cosiddetta Zona blu, adibita di solito per i detenuti portati in isolamento. Già a dicembre 2019 il presidente di Antigone, visitando la casa circondariale, affermava che vi sono reparti totalmente ristrutturati, mentre nella struttura più vecchia regna il degrado, così come il reparto dedicato all’isolamento punitivo dove le celle sono assolutamente invivibili dal punto di vista igienico sanitario.

Il Sicili

Sovraffollamento carceri: class action della Camera penale di Taranto

Il presidente della camera penale di Taranto Egidio Albanese ha lanciato, insieme ad altri sei avvocati componenti del consiglio direttivo e con il patrocinio dell’associazione “Nessuno Tocchi Caino” una class action procedimentale per il rispetto delle misure igienico sanitarie nel carcere di Taranto. La class action ha come destinatari il presidente del Consiglio, il ministro della Giustizia e il sindaco di Taranto ed è nata dalla consapevolezza che il sovraffollamento carcerario è un’emergenza permanente nel nostro paese, aggravata dalla pandemia da Covid-19: il carcere di Taranto può accogliere 306 persone, ma ad oggi ne risultano detenute 608.

Nessuno Tocchi Caino

Il condominio, da luogo simbolo di litigi a luogo in cui ci si aiuta

Sono il lato “buono” della pandemia: le azioni di solidarietà che sono nate tra i condomini di molte città italiane in questi mesi di difficoltà sanitaria, ma anche economica. Semplici cittadini hanno deciso di organizzare delle raccolte condominiali, per distribuire beni di prima necessità alle famiglie rimaste senza reddito. Lo hanno fatto in modo spontaneo, talvolta appoggiandosi ad associazioni di quartiere. Iniziative lodevoli che hanno avuto come esito non solo quello di aiutare chi è in difficoltà ma anche di unire i vicini di casa, persone che prima non si conoscevano o non si parlavano e che adesso si aiutano a vicenda.

Redattore Sociale

Carceri: cala il numero dei detenuti positivi al Covid-19

Sono gli ultimi dati forniti dal Garante delle persone private della libertà, Mauro Palma. I detenuti attualmente positivi sarebbero 104 mentre il numero delle persone positive tra il personale sarebbe pari a 150. Numeri in calo ma che non devono far abbassare la guardia, soprattutto in questi contesti, connotati da situazioni di concentrazione di persone e chiusura, dove basta poco a far ricrescere i contagi.

Garante dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale 

Coppia gay separata dal lockdown: “Trattati da cittadini di serie B”

È la storia di Alberto Milazzo, scrittore palermitano, che vive tra Milano e Londra, insieme a suo marito, Tom York, un giovane inglese. La coppia si è sposata in Gran Bretagna e in Italia ha fatto l’unione civile. Da febbraio Alberto si trova a Palermo, dove vive la madre, ma Tom non può raggiungerlo dall’Inghilterra, perché i due stati non ne permettono lo spostamento. Diversi i tentativi di Alberto per far arrivare il marito in Italia, anche attraverso la Farnesina. Ma per ora restano solo le videochiamate perché, nonostante siano congiunti a tutti gli effetti, sono ancora cittadini di serie B.

Adnkronos

 

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