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Intestino irritabile e dolori addominali: I consigli del dott. Di Bella gastroenterologo

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Intestino irritabile e dolori addominali: I consigli del dott. Di Bella gastroenterologo

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Responsabilità editoriale di PRIMA PAGINA ITALIA

La sindrome dell'intestino irritabile è una condizione molto comune e debilitante. È caratterizzata da fastidio o dolore addominale, associati all'alterazione della funzione intestinale ed accompagnati da gonfiore o distensione. Abbiamo sentito il dott. Giuseppe Di Bella , gastroenterologo per conoscerne meglio sintomi, esami da fare e consigli per ridurre i disagi.

25 ottobre 2020, 12:45

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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VIDEO INTERVISTA                                                                                                                                                                                                                                                                                                 

Che cos'è la sindrome dell'intestino irritabile? Lo abbiamo chiesto al nosto gastroenterologo siciliano, Giuseppe Di Bella.

 

“La sindrome dell'intestino irritabile, che una volta veniva definita "colite spastica" o "colon irritabile", si presenta tipicamente con un fastidio o dolore addominale, che migliora dopo l'evacuazione; l'intestino può essere stitico, diarroico oppure di tipo misto, ossia con alternanza fra stipsi e diarrea.

Le donne ne sono interessate in misura doppia rispetto agli uomini.

 Chi soffre di Sindrome dell'Intestino Irritabile spesso presenta sintomi anche di emicrania, ansia, depressione, fibromialgia, fatica cronica, cistite e problemi nella sfera sessuale.

 

Quali sono le cause della sindrome dell'intestino irritabile?

 

Le cause sono molteplici non è riconoscibile un singolo fattore scatenante. Da un lato vi sono fattori psico-sociali, come il comportamento verso le malattie, aspetti cognitivi ed emotivi; dall'altro fattori biologici, come la predisposizione e la suscettibilità individuale, alterazioni della motilità del tratto digestivo, la sensibilità dei visceri, la percezione soggettiva del dolore, la flora batterica ed infezioni intestinali. A complicare il tutto vi possono essere anche intolleranze ed allergie alimentari, l'utilizzo cronico di farmaci (es anti-infiammatori, antibiotici) e lo stress, che possono avere un ruolo nel determinare e perpetuare la presenza dei sintomi.

 

Quali sono i sintomi della sindrome dell'intestino irritabile?

 

I sintomi tipici sono Il dolore o fastidio addominale in associazione a 2 o più dei seguenti sintomi:

migliora dopo l'evacuazione;

inizialmente è associato con modificazioni della frequenza delle evacuazioni;

inizialmente è associato con modificazioni dell'aspetto delle feci.

Altri sintomi possono essere:

anomala frequenza di evacuazioni (maggiore di 3 al giorno o meno di 3 alla settimana);

alterata consistenza delle feci;

evacuazione difficoltosa (spinta eccessiva, sensazione di urgenza e di evacuazione incompleta);

passaggio di muco;

gonfiore o distensione addominale, talvolta alternati;

 

Diagnosi

                                                                                                                                                                         La diagnosi si basa sulla classificazione sintomatologica ed è detta di "esclusione", dal momento che i sintomi sono presenti ma non ci sono malattie organiche specifiche che li giustifichino.

Se sono invece presenti anche sintomi definiti "di allarme", è necessario procedere con indagini più approfondite (ad esempio la colonscopia) che saranno indicate dal medico curante.

 

Trattamenti

                                                                                                                                                                       La strategia terapeutica per la sindrome dell'intestino irritabile si basa principalmente sul trattamento dei sintomi riferiti dal paziente, essendo spesso sconosciuta la causa scatenante. Occorre  ovviamente un'adeguata educazione alimentare e dello stile di vita, cercando di suggerire quali alimenti e bevande possono essere utili o nocivi.

Corretta idratazione ed attività fisica appropriata.

Dieta di eliminazione di cibi "formanti gas": se il sintomo principale è il meteorismo e gonfiore con distensione addominale, è consigliabile la riduzione di alimenti che fermentano come le bevande gassate, l'insalata a foglia larga (es. lattuga), gli ortaggi (es. cavolfiore, piselli, broccoli), i legumi (es. fagioli, ceci, lenticchie), masticare chewing-gum, e la frutta dopo i pasti (è preferibile consumarla lontano).

Farmaci antispastici (o anticolinergici): questa classe di farmaci viene utilizzata per alleviare i dolori e gli spasmi intestinali. Esercitano anche azione anti-gonfiore ma, se assunti ad alto dosaggio, possono peggiorare la stipsi.

Farmaci antidepressivi: se i sintomi si accompagnano ad una riduzione del tono dell'umore, questi farmaci sono efficaci, in quanto aumentano i livelli disponibili di serotonina, che è il neurotrasmettitore maggiormente coinvolto nell'asse cervello-intestino, modulando sia la motilità che l'umore.

Farmaci ansiolitici: sei i sintomi si accompagnano ad uno stato ansioso, ci sono farmaci a base di benzodiazepine con o senza associazione di un antispastico. Solitamente vengono utilizzati nei casi di dolore spastico (crampi) intestinale aggravato da stress psico-fisici.

INFO

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