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Smart Working e Covid-19: come è cambiato l'approccio degli italiani al lavoro o allo studio

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Smart Working e Covid-19: come è cambiato l'approccio degli italiani al lavoro o allo studio

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Responsabilità editoriale di WolfAgency.it

03 marzo 2021, 09:16

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Il Covid-19 ha sicuramente cambiato le nostre vite. L’impossibilità di uscire quanto si desideri, la restrizione in termini di contatti fisici con le persone, gli uffici sempre meno frequentati e anche le scuole con le aule vuote hanno avuto un impatto sulle vite di studenti e lavoratori.

All’improvviso, a partire dal primo lockdown fino ad oggi, è stato necessario cambiare l’approccio al lavoro, infatti, molte aziende hanno privilegiato lo smart working. Allo stesso modo anche gli studenti hanno cercato nuove soluzioni per studiare bene e rapidamente online, cercando un nuovo metodo di studio efficace.

A confermarlo è il portale Efficacemente.com di Andrea Giuliodori, tra i migliori siti web per tutto ciò che riguarda crescita personale, formazione e metodi di studio.

Il portale si occupa da sempre non solo di consigli dedicati non solo ai lavoratori, oppure a coloro che vogliono raggiungere specifici obiettivi di vita.

 Segue anche gli studenti che sono alla ricerca del giusto metodo di apprendimento e che vogliono studiare una nuova lingua, o raggiungere risultati accademici importanti.

E come confermato dalla nutrita community che segue Efficacemente, c’è e ormai per un po’ di anni ci sarà sempre un periodo pre e post Covid-19. Sia nel campo del lavoro sia in quello dello studio.

In un mondo dove, almeno per il momento, si devono limitare il più possibile i contatti umani, è stato necessario trovare nuovi punti di riferimento e tra questo ci sono gli strumenti offerti dal mondo online.

Zoom, Skype, Social Network, Piattaforme di formazione, blog, giornali, software per il lavoro condiviso sono giunti in aiuto di un mondo che ha dovuto “rinunciare” ai rapporti vis a vis, per prediligere quelli che avvengono dietro uno schermo.

L’impatto del Covid-19 sugli studenti e il cambio d’approccio allo studio

L’impatto del Covid-19 è stato travolgente soprattutto sugli studenti e per lo più sugli universitari. La vita universitaria è un’esperienza che forma il carattere, aiuta a creare nuovi rapporti di amicizia, a mettere un piede nell’età adulta e non solo a raggiungere dei risultati specifici in ambito accademico.

Secondo una ricerca condotta dagli scienziati di Boston della Brigham and Women’s Hospital, coloro che a causa della pandemia hanno dovuto lasciare il campus universitario si sono trovati a vivere sintomi quali: ansia, sofferenza, depressione, disturbo da stress post-traumatico.

Gli studenti universitari hanno dunque sofferto molto il dover rientrare a casa, il dover abbandonare un posto dove non solo si dedicavano allo studio ma dove stavano costruendo le basi per la loro vita da adulti.

Anche lo studio dell’Università di Saskatchewan (Usask)“L’impatto del coronavirus e della pandemia sugli studenti universitari, la dieta, l’attività fisica e la sedentarietà” coordinato dagli scienziati del dipartimento di Farmacia e Nutrizione, ha dimostrato come gli studenti sono aumentati: scarsa attività fisica, dieta malsana e anche consumo d’alcolici.

Questo impatto negativo sugli studenti specie nel primo periodo della pandemia gli ha impedito di studiare bene e rapidamente. Ecco perché molti di loro hanno iniziato a cercare di comprendere come studiare in modo efficace, valutando qual era il metodo di studio migliore per loro, ma anche sfruttando i canali online a loro vantaggio e non solo come un modo per evadere dalla realtà.

E così che sono iniziati a diventare sempre più rilevanti per gli studenti i gruppi di studio creatisi su Skype, oppure in videochiamata su WhatsApp, per rinforzare la socializzazione e sostenersi in un periodo difficile.

Inoltre, sono stati sempre di più gli studenti che hanno cercato d’improntare la loro vita in modo più sano e con un metodo che li aiutasse a non finire nel baratro dell’apatia. I tanti metodi suggeriti anche dal portale Andrea Giuliodori per essere più efficaci e pronti nello studio e nell’affrontare le difficoltà, sicuramente sono stati tra i contenuti più apprezzati, specie dagli studenti che dopo il Covid-19 si sono trovati ad affrontare un mondo nuovo.

Smart working: quando lavorare a casa non è sempre un vantaggio

Come per gli studenti anche i lavoratori che si sono improvvisamente trovati a dover gestire il loro ufficio da casa, le difficoltà iniziali non sono state poche.

Lo smart working ha messo a dura prova l’organizzazione giornaliera sia del lavoro sia della propria vita. E se da una parte si sono subito evidenziati i vantaggi, meno traffico, nessun bisogno di uscire ore prima di casa, possibilità di stare più vicini ai propri cari o figli, dall’altra si sono evidenziati anche gli svantaggi. 

Un tempo non definito al lavoro, la sensazione di essere sempre con un piede in ufficio e l’altro fuori, la confusione con la connessione, il telefono, le chiamate, le videoconferenze e dall’altra parte i figli e i propri cari che parlano, “disturbano”, giocano, fanno servizi ecc…

Insomma, trovare un equilibrio in un nuovo mondo che ci è stato imposto dalla pandemia mondiale non è stato semplice. Come per gli studenti, così, anche i lavoratori hanno dovuto imparare a gestire gli impegni di lavoro e quelli famigliari, in un ambiente ristretto e con tempi precisi.

Lo smart working, infatti, è diventato molto apprezzato. La flessibilità, la possibilità di poter gestire in modo idoneo la vita lavorativa e quella privata, il recupero delle ore “perse” tra il traffico, l’autobus e la metro, ha dato anche nuova linfa vitale, ha permesso di aumentare la produttività e la voglia di progettare e lavorare al meglio, nel minor tempo possibile.

Alcune aziende sono state così soddisfatte dall’uso dello smart working, che stanno pensando anche in un futuro senza il Covid-19, d’integrare questa forma di lavoro a quella tradizionale. Dando sempre più ai loro dipendenti la possibilità di scegliere tra lavoro in ufficio e da casa, senza vincoli troppo restrittivi in termini di orari, ma lavorando ad obiettivi. Cercando così di essere più produttivi e liberi dagli schemi oppressivi di una vita solo tra casa e ufficio.

In definitiva, anche se il Covid-19 ci ha costretti a rinunciare a tantissime cose che rendevano migliore la nostra vita, e che speriamo di poter tornare a fare il prima possibile liberi dalle restrizioni di una pandemia, ci ha anche aiutato a cambiare punto di vista e modo di studiare e lavorare.

Questo periodo ha aiutato ad aprire gli orizzonti verso un nuovo modo di lavorare e studiare, di organizzare la propria vita e di raggiungere i propri obiettivi, sfruttando anche tutti i lati positivi e gli strumenti offerti da internet.  

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