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CRV – Piano faunistico venatorio 2022-2027: l’esame della parte emendativa

PressRelease

CRV – Piano faunistico venatorio 2022-2027: l’esame della parte emendativa

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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

Oggi, in Consiglio regionale del Veneto

19 gennaio 2022, 18:54

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

PressRelease - Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

CRV – Piano faunistico venatorio 2022-2027: l’esame della parte emendativa

(Arv) Venezia 19 gen. 2022 -   Dopo il lavoro propedeutico della Terza commissione, il Consiglio regionale del Veneto ha proseguito oggi l’esame degli emendamenti depositati in ordine al Progetto di Legge regionale n. 77, ‘Piano faunistico venatorio regionale 2022 – 2027’.

La parte emendativa è stata illustrata in aula dai consiglieri di minoranza. L’Assessore regionale Cristiano Corazzari è intervenuto per spiegare le proposte della Giunta che hanno accolto in parte alcune istanze delle forze di opposizione. Nello specifico, viene semplificato l’iter amministrativo che devono seguire i proprietari di terreni per poter vietare, a determinate condizioni, la caccia all’interno dei loro possedimenti, con particolare riferimento ad agriturismi, fattorie didattiche e sociali.

Questo, alla luce di alcuni interventi che si sono succeduti in aula: Elena Ostanel (Veneto che Vogliamo) ha spiegato un proprio emendamento, appoggiato dai colleghi Guarda (Europa Verde) e Zanoni (Pd), “per mettere i proprietari terrieri nella condizione di poter precludere la propria area all’attività venatoria, qualora vi siano i presupposti normativi”.

Il consigliere Andrea Zanoni ha poi posto all’attenzione “la necessità di tutelare la fauna selvatica, in particolare gli animali che vivono a stretto contatto con l’uomo, soprattutto nel periodo riproduttivo degli stessi”. Anche Cristina Guarda ha sostenuto “la priorità, in merito agli Ambiti territoriali di caccia, di ricostituire gli habitat naturali e ripopolare le aree dove vive la fauna selvatica. Questo, in linea con la missione che deve avere un Piano faunistico venatorio”. L’emendamento è stato sottoscritto anche da Zanoni.

La consigliera Guarda ha altresì chiesto “di riequilibrare la rappresentanza all’interno del Comitato direttivo, prevedendo tre rappresentanti del mondo venatorio, tre del settore agricolo, tre esponenti della protezione ambientale e, ovviamente, un esperto regionale”.

Giuseppe Pan (Lega/LV) ha proposto “la creazione di ‘corridoi ecologici’ per consentire il passaggio degli animali attraverso territori fortemente antropizzati, come avviene nei Paesi più evoluti. Sul tema, peraltro, si registra una sensibilità crescente dell’opinione pubblica”.

Alcuni emendamenti hanno interessato la cartografia delle zone protette. I consiglieri Dem Zanoni e Bigon hanno chiesto di “mantenere l’attuale perimetro della zona faunistica delle Alpi nei Comuni di Rivoli Veronese e Negrar di Valpolicella, rispettando peraltro la volontà espressa dalle amministrazioni locali”. Per Zanoni è importante “favorire il legame tra cacciatore e territorio, evitando di allargare troppo l’estensione degli ambiti di caccia, nel rispetto dei principi della normativa nazionale”.

Zanoni e Guarda hanno illustrato alcuni emendamenti, che sono stati poi respinti, per “istituire nuove oasi di protezione della fauna selvatica” in aree in cui vi è la necessità di garantire questa tutela, armonizzandola con la valorizzazione dei territori agricoli, il rispetto per l’ambiente e quanto previsto dalla normativa nazionale ed europea.

La consigliera Guarda ha chiesto “diverse forme di contenimento dei cinghiali, alternative alla ‘girata’, che colpisce soprattutto gli esemplari femmina in un gruppo sociale, quello dei cinghiali, prettamente matriarcale”. Parere contrario è stato espresso dal consigliere Pan, il quale invece ha insistito “sull’utilità della figura del cacciatore selecontrollore”.

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