(ANSA) - ROMA, 02 MAR - L' Istituto nazionale tributaristi
(Int), in una lettera al ministro dell' Economia Daniele Franco,
e ribadendo il concetto al viceministro Laura Castelli e al
sottosegretario Maria Cecilia Guerra, ha evidenziato
"l'importanza del prossimo decreto a sostegno delle attività
produttive", in cui "è molto apprezzata la scelta di non
utilizzare i codici Ateco quale parametro di individuazione che
ha comportato discriminazioni nell'identificazione dei soggetti
beneficiari dei contributi", ma nella missiva inviata dal
presidente Riccardo Alemanno "è stato però sottolineato che
sarebbe opportuno anche evitare l'applicazione di rigide
percentuali delle perdite di fatturato (33%) che hanno creato e
creerebbero discriminazioni per i soggetti al di sotto di tale
perdita e che sarebbe pertanto più equo applicare una
percentuale all'effettiva riduzione di ricavi tra il 2019 ed il
2020, in tal modo il sostegno sarebbe proporzionale alla gravità
della perdita subita da imprese e professionisti".
L'associazione professionale, recita una nota, "comprende le
difficoltà di copertura finanziaria di tale intervento, ma ha
anche evidenziato che in questo drammatico momento storico, è
necessario anteporre l'equità e la salvaguardia delle attività
produttive alle ragioni di bilancio". Alemanno aggiunge:
"Apprezzo anche la volontà di superare i problemi connessi alle
iscrizioni a ruolo che hanno generato cartelle per le somme non
versate dai soggetti obbligati alle scadenze originarie. Il
rinvio delle rate scadute relative alla c.d. pace fiscale deve
trovare una soluzione che tenga presente le inevitabili
difficoltà finanziarie in cui versano i contribuenti che vi
hanno aderito, ma la risoluzione di queste problematiche deve
essere accompagnata da una riforma del sistema fiscale, una
semplificazione che vada a beneficio di tutti, soprattutto di
chi con grande sacrificio ha sempre rispettato le scadenze dei
versamenti erariali e contributivi, ad esempio iniziando dalla
sburocratizzazione delle compensazioni dei legittimi crediti con
i debiti verso la Pa., compensazioni oggi gravate da orpelli
burocratici e costi aggiuntivi", si chiude la nota dei
tributaristi. (ANSA).