(ANSA) - ROMA, 05 LUG - "L'arrivo in Aula nei prossimi giorni
di un testo unificato sull'equo compenso che mette insieme le
proposte precedentemente formulate dagli onorevoli Meloni,
Mandelli e Morrone è un'accelerazione importante che speriamo
sia sintomatica di una reale e condivisa volontà politica di
superare gli attuali limiti che caratterizzano la normativa". È
quanto dichiara il vicepresidente del Consiglio nazionale dei
commercialisti, Giorgio Luchetta, che ribadisce la richiesta più
volte avanzata dalla categoria di "superare la nozione di
cliente forte e di ampliare l'applicazione della norma anche
attraverso il riferimento a tipologie di accordo diverse dalle
convenzioni unilateralmente predisposte. Così com'è oggi, la
normativa vigente non è in grado di garantire una reale e
concreta tutela dell'equità del compenso professionale". Secondo
Luchetta "serve un compenso minimo obbligatorio". "Segnaliamo da
tempo - prosegue - la necessità di ampliare l'ambito
applicativo delle disposizioni di tutela dell'equo compenso,
indicando in particolare l'opportunità di estendere tale
disciplina oggi vigente solo nella contrattazione massiva tra
professionista e contraente forte, ossia banche e assicurazioni,
ovvero tra professionista e Pubblica Amministrazione, anche a un
qualsiasi accordo con un diverso cliente - committente,
eliminando qualsiasi riferimento alla natura o alla dimensione
di quest'ultimo. Nell'articolato che sarà a giorni in aula,
l'estensione operata dall'art. 2 alle sole imprese che
presentano importanti parametri dimensionali non appare
significativo al fine di assicurare un'adeguata e concreta
tutela dell'equo compenso dei professionisti, considerato che
nel contesto italiano molte imprese di piccola e media
dimensione risultano essere contraenti forti rispetto al
professionista. Sarebbe pertanto auspicabile - conclude Luchetta
- prevedere che la disciplina venga estesa quantomeno a tutte le
imprese, escludendo dunque dal suo ambito applicativo solo i
soggetti individuati come consumatori", si chiude la nota dei
professionisti. (ANSA).