(ANSA) - ROMA, 30 GIU - Il 2022 potrebbe rivelarsi funesto
per circa una su 3 delle cosiddette imprese 'non fallibili' del
nostro Paese: circa 371.500 Pmi (pari al 29,3% del totale di
questa tipologia di aziende), che vantano oltre 445.000
dipendenti, potrebbero, infatti, trovarsi "in grave difficoltà
economica" nel corso del prossimo anno. Lo stima la Fondazione
nazionale dei commercialisti, sulla base di un sondaggio
realizzato su un campione significativo di iscritti alla
categoria professionale, finalizzato a valutare l'impatto della
crisi pandemica su questa realtà. Di soggetti non fallibili in
attività, si legge, "con esclusione dei professionisti e degli
enti non commerciali", se ne contano in Italia "circa 1,27
milioni, a cui fanno riferimento oltre 1,5 milioni di addetti".
La ricerca fa affiorare "l'importanza dell'effetto "bolla"
generato su queste realtà imprenditoriali dalle misure di
sostegno pubblico: se da un lato, infatti, non si è ancora
registrata un'esplosione di insolvenze aziendali, dall'altro
lato, considerata la temporaneità degli interventi medesimi,
appare altamente probabile che si concretizzi un aumento del
rischio di solvibilità legato alla progressiva riduzione dei
sostegni economici", puntualizzano i commercialisti. (ANSA).