(ANSA) - ROMA, 30 GIU - "Sebbene, attualmente, la situazione
di difficoltà sia ancora sotto controllo, una prima, ancora
abbastanza contenuta, ondata di insolvenze potrebbe generarsi
nella seconda metà del 2021, per poi dilagare nel corso del 2022
e negli anni seguenti. Quando la "bolla" degli aiuti governativi
esploderà, la situazione potrebbe degenerare con conseguenze
economicamente disastrose". Parola del presidente del Consiglio
nazionale dei commercialisti Massimo Miani, che commenta così la
stima della Fondazione nazionale dei commercialisti, diffusa
questa mattina, secondo cui circa 371.500 Pmi (pari al 29,3% del
totale delle aziende 'non fallibili'), che vantano oltre 445.000
dipendenti, potrebbero trovarsi "in grave difficoltà economica"
nel corso del prossimo anno. Il vertice dell'Ordine rammenta
come nell'ultimo anno il Consiglio nazionale abbia "profuso
grande impegno per instaurare una collaborazione sinergica con
le istituzioni volta a sostenere le difficoltà economiche e
finanziarie anche dei piccoli imprenditori e a offrire loro
soluzioni utili per affrontare la crisi prima che questa diventi
irreversibile". E, per la consigliera nazionale della categoria
delegata al sovraindebitamento, Valera Giancola, il sondaggio fa
emergere pure "la necessità di insistere nell'attività di
promozione, conoscenza e diffusione delle potenzialità, in
termini di esdebitazione, che la legge del 2012 può offrire ai
soggetti in stato di sovraindebitamento tramite l'ausilio degli
Organismi di composizione della crisi", la cui conoscenza va
promossa, così come "gli aiuti antiracket e antiusura, per
sbarrare la strada alla criminalità organizzata e risolvere la
crisi di cittadini, piccole aziende e professionisti", conclude.
(ANSA).