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De Filippi, 60 anni di arte e militanza

De Filippi, 60 anni di arte e militanza

Al museo Castromediano di Lecce il lungo percorso del pittore

ROMA, 06 settembre 2020, 13:09

Redazione ANSA

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Una ricerca che in sessant'anni si è intrecciata con gli snodi cruciali del panorama culturale e artistico internazionale dalla seconda metà del Novecento a oggi. Un lungo lavoro che il pittore Fernando De Filippi, leccese, classe 1940, ha condotto dai primi anni Sessanta, quando si trasferì a Milano sviluppando la sua indagine nelle opere legate al suo impegno politico e sociale militante, attingendo alle iconografie della Pop Art sganciate però dalle istanze americane, per giungere, attraverso l'analisi dell'iconografia di Lenin, alle performance, alle scritte sulla sabbia che rimandano agli scritti teorici di Marx e poi, dagli anni Ottanta, alla mitologia e alla costruzione di un immaginario in cui al centro dell'attenzione c'è l'albero come immagine del mondo e visualizzazione del pensiero. Fino alle opere sul fuoco degli anni Duemila realizzate grazie alle nuove tecnologie. Il racconto di questa esperienza artistica e umana, scandita da un centinaio di mostre in Italia e all'estero e da una lunga attività didattica coronata con la direzione dell'Accademia di Brera dal 1991 al 2009, è documentato nella mostra che il museo Castromediano di Lecce dedica fino al 2 ottobre al maestro in occasione del suo ottantesimo compleanno. Nel dibattito culturale la voce di Fernando De Filippi si è sempre fatta sentire. ''Senza pause, testimone e primo attore - osservano i curatori Brizia Minerva e Lorenzo Madaro - l'artista c'è nella lucida consapevolezza dei passaggi della storia, nelle scelte di campo e nella riflessione sulla natura dell'arte, nell'utilizzazione consapevole di situazioni, immagini, simboli, mitologie del nostro tempo. C'è nel sapiente possesso dei linguaggi e degli strumenti del fare arte, dal passato al presente tecnologico''.
   

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