Vendevano cocaina ed eroina in una
palazzina popolare trasformata in market della droga a
Locorotondo (Bari) o consegnando le dosi a domicilio in
bicicletta e quando i tossicodipendenti non potevano pagare li
picchiavano. I carabinieri hanno arrestato sei persone per
spaccio di sostanze stupefacenti. Una fitta rete di pusher,
molti dei quali imparentati tra loro, cedevano le dosi anche
dopo l'orario del coprifuoco e, quando veniva segnalata la
presenza delle forze dell'ordine, lo spaccio proseguiva tramite
corrieri in biciletta, i quali, previo appuntamento,
consegnavano le dosi in bar o aree di servizio, occultandole,
durante il tragitto, all'interno di mascherine chirurgiche o in
bocca.
Le indagini hanno accertato anche episodi di minacce e pestaggi
nei confronti dei clienti insolventi, ai quali, in alternativa,
veniva prospettato di costringere i parenti a prostituirsi per
reperire il denaro necessario a sanare il debito. In una
occasione, portati in caserma dopo essere stati trovati in
possesso di droga, avrebbero aggredito con calci e pugni anche i
militari, ferendo lievemente tre carabinieri. L'inchiesta ha
documentato oltre cento episodi di spaccio, accertando inoltre
che i pusher effettuavano trasferte quasi giornaliere a Taranto,
dove acquistavano cocaina che successivamente immettevano nella
piazza di Locorotondo al costo di euro 100 al grammo. In carcere
sono finiti Vito Carparelli, Luca Curigliano, Carlo Nardelli e
Vincenzo Sisto. Agli arresti domiciliari Mariantonietta Ancona e
Valeria Giacoma Decataldo.
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