"Mi pare che la proposta di immediata
abrogazione" dell'assegno di fine mandato per i consiglieri
regionali "sia la più giusta": lo ha detto ieri sera il
presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, commentando
le proteste dopo la la reintroduzione in Consiglio regionale
dell'assegno di fine mandato. Emiliano, partecipando a
Manfredonia, nel Foggiano, alla festa del suo movimento politico
"Con", ha risposto così a chi gli chiedeva cosa ne pensasse
della reintroduzione, votata all'unanimità il 27 luglio, otto
anni dopo l'abolizione dell'assegno.
"Hanno fatto questa delibera - ha detto - senza neanche
avvisare il presidente, cosa che devo dire, mi ha molto
amareggiato. Ma adesso vedo che ci stanno ripensando e la cosa
mi fa immenso piacere perché evidentemente sono ancora rimasti
collegati con l'opinione pubblica".
"Io quel giorno non ero fisicamente in Aula - ha aggiunto -
perché, dopo aver passato più di tre ore sotto il sole per
inaugurare nella provincia Bat le sedi di Questura, Carabinieri
e Guardia di finanza con il ministro dell'Interno, non mi sono
sentito bene. E ricordo che non mi è stato concesso di
partecipare ai lavori consiliari da remoto come pure avevo
chiesto di fare". "Organizzandosi all'ultimo secondo - bacchetta
Emiliano - in quella seduta hanno infilato, in una legge che non
aveva nulla a che fare con l'argomento, questo emendamento. È
stato un errore. Ho personalmente constatato che i segretari dei
partiti politici del Pd, Lega e Forza Italia e i responsabili
politici delle liste civiche non ne sapevano nulla. Come d'altra
parte molti consiglieri regionali erano stati coinvolti
all'ultimo minuto senza una approfondita discussione politica".
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