Lo stabilimento ex Ilva di Taranto
"deve rimanere in vita, deve rimanere uno stabilimento che
produce acciaio in maniera compatibile" dal punto di vista
ambientale, ma "deve rimanere in vita perché uno stabilimento
morto di quel tipo diventa una bomba ecologica". Lo ha detto il
presidente del Cda di Acciaierie d'Italia Spa, Franco Bernabè,
durante le audizioni in commissioni Bilancio e Industria del
Consiglio regionale pugliese. "Lavoriamo tutti quanti
concordemente per sviluppare questo stabilimento, se viene
abbandonato il problema non è più risolvibile", ha aggiunto.
Il progetto di transizione ambientale dell'ex Ilva di Taranto
prevede come primo obiettivo - ha sottolineato - la "completa
decarbonizzazione dello stabilimento con obiettivi articolati.
Deve essere un impianto capace di usare l'idrogeno, quindi
servirà riconversione graduale". "Il secondo obiettivo - ha
spiegato Bernabè - è l'occupazione attraverso il recupero della
competitività. Il terzo obiettivo è la sostenibilità economica;
il quarto obiettivo è la crescita, far crescere la cultura
dell'acciaio". "Il piano - ha proseguito - si sviluppa su un
decennio, 2022-2032: entro il 2024 saranno svolti interventi su
area a caldo per un investimento da 1,4 miliardi. Tra il 2024 e
2027 ci sarà l'attivazione del primo forno elettrico".
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