Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Omicidio Petrone:Procura Bari chiede archiviazione inchiesta bis

Omicidio Petrone:Procura Bari chiede archiviazione inchiesta bis

Giovane militante comunista fu ucciso da fascisti nel 1977

BARI, 23 novembre 2022, 16:44

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

E' giunta ad un binario morto la nuova inchiesta sull'omicidio di Benedetto Petrone, il giovane militante comunista ucciso con una coltellata la sera del 28 novembre 1977 nel pieno centro di Bari durante un'azione di un gruppo di giovani fascisti. La Procura di Bari ha infatti chiesto l'archiviazione per prescrizione del procedimento a carico di ignoti aperto nel tentativo di individuare gli altri responsabili, oltre all'unico che fu condannato per l'omicidio. Per il delitto, maturato negli anni dei violenti scontri politici tra militanti di destra e di sinistra, fu ritenuto responsabile solo l'esecutore materiale, Giuseppe Piccolo, condannato in primo grado a 22 anni dalla Corte di Assise di Bari poi ridotti a 16 in appello nel 1982, morto suicida in carcere due anni dopo la sentenza di secondo grado. Alla fine del 2017 le indagini sono però state riaperte, in seguito al deposito in Procura di una memoria difensiva dell'avvocato Michele Laforgia - che rappresenta la famiglia di Petrone - in collaborazione con l'Anpi, che ricostruendo i fatti di quella sera, sottolineava che "la storia giudiziaria ha individuato un unico colpevole, negando qualsiasi connessione penalmente rilevante fra i fatti di piazza Prefettura e il clima di violenza e intimidazione di quel periodo. Tutti gli imputati per ricostituzione del partito fascista sono stati alla fine assolti o prosciolti". "Ma chi era accanto a Piccolo quando costui ha rincorso e accoltellato a morte Benedetto Petrone? Nessuno di costoro, pur qualificati dalla corte d'Assise di Bari come corresponsabili dell'omicidio è mai stato identificato. Vi sono dunque colpevoli che non sono mai stati processati". Le nuove indagini - coordinate dal procuratore Roberto Rossi con il sostituto Grazia Errede, hanno consentito agli inquirenti di riascoltare numerosi testimoni e di ricostruire la dinamica dell'omicidio, accertando che l'uccisione di Benetto Petrone fu "il risultato di un'azione collettiva preordinata, espressione dello squadrismo fascista" messo in atto da un gruppo fascisti tutti armati con mazze e coltelli, e determinati all'uso della violenza, e che quindi la morte di "Petrone va addebitata a tutti i soggetti autori della spedizione punitiva" . Nei riguardi di queste persone però, non è più possibile procedere penalmente perché l'aggravante dei futili motivi, che avrebbe reso imprescrittibile il reato, è stata esclusa. Di qui la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura al Gip.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza