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Ecomafia: dai rifiuti al cemento, i numeri dell'illegalità

Ecomafia: dai rifiuti al cemento, i numeri dell'illegalità

Isola 8/a in Italia in rapporto Legambiente,2/a per archeo-reati

CAGLIARI, 30 gennaio 2023, 13:26

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Illeciti nel ciclo dei rifiuti, abusivismo edilizio, reati contro il patrimonio archeologico e contro la fauna. Sono i principali segnali che pongono la Sardegna all'ottavo posto tra le Regioni nel rapporto Ecomafia 2022 presentato da Legambiente a Cagliari. I numeri dell'illegalità ambientale nell'Isola, riferiti al 2021 e basati sulle cifre trasmesse da tutte le forze dell'ordine, raccontano di 1.387 reati accertati di cui 359 nel ciclo dei rifiuti, 345 in quello del cemento, 271 riguardavano la fauna, 293 il ciclo degli incendi e 99 sono i reati accertati contro il patrimonio archeologico. Un dato, quello sugli archeo-reati, che mette la Sardegna al secondo posto della classifica nazionale dopo il Lazio con la provincia di Sassari, con la Gallura, al primo posto. "Si tratta di reati di sottrazione di beni archeologici commessi da tombaroli o furti d'arte", ha precisato la presidente di Legambiente Sardegna Annalisa Colombu.

"Ma il maggior numero di illeciti - ha spiegato - si concentra nel ciclo dei rifiuti con 3.232 persone denunciate, 24 ordinanze di custodia cautelare e 422 sequestri". In questo settore la provincia maggiormente interessata è Cagliari (199) seguita da Sassari e da Sud Sardegna, Carbonia e Medio Campidano. L'Isola sembra ancora esente dal rischio criminalità organizzata ma ci sono alcuni settori ad alto rischio "come lo smaltimento dei rifiuti e il ciclo del cemento, sia dal punto di vista delle proprietà immobiliari che nelle infiltrazioni", ha sottolineato Luigi Ptronaggio, procuratore generale di Cagliari.

"La Sardegna - ha chiarito - ha delle criticità localizzate, per esempio tutto il Nord a partire dalla Costa Smeralda per quello che concerne gli abusi edilizi". Preoccupa anche il settore delle bonifiche e dei siti non ripristinati "dove l'attenzione deve restare alta - ha aggiunto Patronaggio - perché non basta infliggere una condanna, che poi magari si patteggia, bisogna ripristinare i luoghi e le bonifiche costano". Alcuni esempi il sito industriale di Portoscuso e La Maddalena per quanto riguarda le aree ex militari.

"La situazione sarda non è cambiata rispetto agli scorsi anni, il rischio criminalità organizzata è ancora basso - ha sottolineato Enrico Fontana, responsabile nazionale di Legambiente -. Ma l'attenzione va posta sulle possibili infiltrazioni in particolare nel settore edilizio per il riciclaggio, sia sui materiali che sui finanziamenti".

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