"La neve è caduta copiosa sulle
Madonie, Piano Battaglia si presenta come una cartolina
natalizia ma quel che fa impressione è l'assoluto silenzio. La
località madonita non dà alcun segno di ripresa delle attività
turistiche. Ai proclami, alla ventilata quanto strampalata
ipotesi dell'innevamento artificiale, alle proposte di funivie
che dal mare salgano ai quasi duemila metri, non fa il paio
alcuna seria programmazione delle attività." Lo afferma una nota
di Legambiente Sicilia.
"La pochezza della politica isolana, - prosegue - la voglia dei
sindaci locali di immaginarsi protagonisti di grandi, quanto
inutili, opere pubbliche ha finito per tarpare le ali ad una
progettualità che poteva dare senso al turismo in questa
magnifica cattedrale naturale siciliana".
"Oggi gli impianti di risalita sono chiusi e stanno al centro di
una intricata vicenda giudiziaria, un contenzioso tra gestore e
Città metropolitana, non esiste alcuna speranza di fare sci di
fondo e le uniche richieste che si levano dall'area sono quelle
relative alle strade", aggiunge la nota.
"Nel frattempo la cima della Mùfara è stata resecata per
ospitare l'osservatorio astronomico e la conca di Piano
Battaglia rischia il collasso del delicato sistema carsico a
causa della imminente realizzazione di una strada che
attraverserà il polje, la valle in cui si trova il rifugio
Marini", conclude Legambiente con "la speranza che il prossimo
Governo regionale inverta la rotta e consenta ai territori
madoniti quel colpo di reni per evitare il definitivo tracollo
delle fragilissime comunità".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA