Non si abolisca l'ergastolo
ostativo. È l'appello dell'avvocato generale dello Stato,
Annamaria Palma, rivolto nell'intervento all'inaugurazione
dell'anno giudiziario a Palermo in sostituzione del procuratore
generale di cui si attende la nomina.
Dopo avere ricordato che la quasi totalità degli uomini
d'onore riprende il proprio posto il giorno stesso della
scarcerazione, accompagnata da feste rionali, Palma ha
sollecitato una riflessione attenta sull'ergastolo ostativo
"ancora oggi cardine della legislazione antimafia".
"Come si fa - ha chiesto - a ritenere che chi ha commesso
innumerevoli omicidi e stragi anche di uomini delle istituzioni
possa, tornando libero, abbandonare definitivamente la
precedente vita illegale? L'ergastolo ostativo è un presidio. Il
giusto principio costituzionale del fine educativo della pena -
ha aggiunto - può essere applicato soltanto se lo Stato persegue
la strategia di colpire il vincolo associativo punto di forza
della mafia. Semplice dissociazione e buona condotta non
bastano. Il mafioso si porta fino alla morte le regole di Cosa
nostra. Il doppio binario, faro delle attuali scelte
legislative, non va quindi cancellato. Si vanificherebbero i
positivi risultati raggiunti".
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