"A Palermo non ci siamo liberati
dalla cultura mafiosa, ma la mafia non governa più la città,
negare questo significa non rendere merito al sacrificio di
coloro che si sono sacrificati nell'azione di contrasto alla
mafia". Lo ha detto il sindaco Leoluca Orlando in occasione del
convegno organizzato dall'università di Palermo e dedicato a
Francesca Morvillo.
Il sindaco ha ricordato la figura della Morvillo, magistrato al
tribunale dei minori, ringraziandola per "tutto quello che ha
donato alla città, per la sua attenzione al mondo della legge
minorile e per la sua sensibilità profetica in un tempo nel
quale la città era governata da Cosa Nostra". Orlando ha
raccontato un episodio riferitogli dalla Morvillo quando il
magistrato si occupò dell'assassinio di un padre ucciso da un
ragazzo perché ostacolava il fidanzamento con la figlia. "In
quell'occasione Francesca mi raccontò che davanti al corpo
dell'uomo trovò il ragazzo e la madre che disse: 'Bonu fice. Ha
fatto bene'. Ci vogliamo rendere conto - ha aggiunto Orlando -
di come sia cambiata la città? Di quanta strada abbiamo fatto?
Nel novembre '93, dopo le stragi, i palermitani hanno eletto
Antonino Caponnetto presidente del consiglio comunale di
Palermo. Se questo non è cambiamento politico e culturale mi
domando cosa lo sia". Il Sindaco ha ribadito, anche in questa
occasione, la sua preoccupazione e inquietudine per il fatto che
"Dell'Utri e Cuffaro, due persone che non hanno alcun ruolo
politico abbiano costretto Forza Italia, Fratelli d'Italia e la
Lega a ritirare i propri candidati in favore del candidato
indicato da loro. Ciò non ha nulla a che vedere con il candidato
che ha diritto a competere alle elezioni amministrative ma
questo modo di agire rischia di essere una scelta
tranquillizzante per la mafia".
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