"Abbiamo proposto a Cisl e Uil di
pensare a una mobilitazione per chiedere un cambiamento di
questa legge di bilancio ma soprattutto per affermare la
necessità di riforme vere nel nostro Paese che combattano le
diseguaglianze e che ricostruiscano politiche industriali degne
di questo nome". Così il leader della Cgil, Maurizio Landini a
Palermo
"Siamo rispettosi - ha detto inoltre - abbiamo un governo che ha
vinto le elezioni e non ne mettiamo in discussione la
legittimità. Ma chiediamo al governo di confrontarsi e discutere
col mondo del lavoro. Non basta dire ho vinto le elezioni, anche
perché le hanno vinte col voto di 12 milioni di persone, altri
18 milioni non hanno votato. Loro da soli non rappresentano la
maggioranza del Paese. Chiediamo un confronto vero, e non che
veniamo informati a cose fatte. Se il governo non ci ascolta
allora dobbiamo decidere cosa fare".
Landini ha anche parlato del Ponte sullo Stretto ritenendo che
"non sia tra le urgenze del Paese" e che in Sicilia "servono
autostrade e ferrovie che funzionino". Sulla Lukoil, "Su Lukoil
il leader della Cgil pensa che "ci sia bisogno di un intervento
dello Stato: se serve, bisogna arrivare anche a una
nazionalizzazione come stanno facendo altri Paesi europei".
"Siamo di fronte a un cambiamento - è stata l'analisi di
Landini - se penso a Termini Imerese siamo di fronte al passato,
le auto diesel e benzina non si faranno più. Essere in grado di
stare all'avanguardia significa fare investimenti per energia
rinnovabili ma farle adesso. C'è una trasformazione digitale che
non si ferma: al centro non ci deve essere il profitto delle
imprese, ma la qualità della vita delle persone".
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