(ANSA) - PALERMO, 11 NOV - Continua a crescere la curva dei
contagi in Sicilia. Sono 1.487 i nuovi positivi al Covid
registrati oggi, anche se in parallelo all'aumento del numero
dei tamponi, che sfiorano ormai quota 10mila. Un incremento
legato anche allo screening a tappeto su tutto il territorio,
con il sistema dei drive in, promosso dall'assessorato regionale
alla Salute. A destare le maggiori preoccupazioni è però la
crescita dei ricoveri in ospedale: 1.578, di cui 202 in terapia
intensiva. Anche per questo motivo la Regione sta accelerando
sulla implementazione delle terapie intensive, così come
previsto dal piano ospedaliero regionale. Dopo l'avvio dei
cantieri al Policlinico di Messina e all'ospedale Cervello di
Palermo, adesso è la volta dell'ammodernamento del Cto
dell'Azienda ospedaliera "Villa Sofia-Cervello", destinato a
diventare il Polo infettivologico della Sicilia occidentale. Al
suo interno saranno realizzati, complessivamente, 93 posti letto
(di cui 55 di degenza ordinaria - suddivisi in 45 di malattie
infettive e 10 di pneumologia, 14 di terapia intensiva Uti e 24
di terapia intensiva respiratoria Utir, in linea con le priorità
dell'emergenza Covid19.
Proprio in provincia di Palermo si registra il maggior numero
di casi. Oggi il sindaco Leoluca Orlando ha firmato l'ordinanza,
annunciata ieri, con la quale dispone ulteriori restrizioni
contro gli assembramenti come il divieto di stazionamento per le
persone, in particolare nei fine settimana quando sarà in vigore
per tutta la giornata e non solo nel pomeriggio, nelle zone del
centro storico e del litorale come la spiaggia di Mondello.
Intanto il Covid ha distrutto un'intera famiglia a Gela.
Prima sono morti madre e figlio, a pochi giorni di distanza
l'una dall'altro, e adesso anche il capofamiglia.Ad accusare per
prima i sintomi era stata la donna, un'anziana di 72 anni,
ricoverata il 23 ottobre con una polmonite bilaterale al reparto
di Rianimazione dell'ospedale Sant'Elia di Caltanissetta dove
era stata intubata. Stessa sorte era toccata a distanza di poche
ore al figlio cinquantenne. Infine giorni dopo ha cominciato ad
accusare i sintomi anche il capofamiglia, un anziano di 80 anni,
ricoverato al "San Giovanni Di Dio" di Agrigento quando ormai le
condizioni di moglie e figlio erano precipitate. La prima ad
essere uccisa dal virus è stata la donna, il 31 ottobre. Poi,
nel giro di 10 giorni, sono morti anche figlio e padre. (ANSA).