(ANSA) - PALERMO, 11 GEN - Si allenta leggermente la morsa
del Covid in Sicilia, dove ieri si era sfiorato un tasso di
positività del 20%, il più alto in Italia. Secondo i dati del
report quotidiano diffuso dal Ministero della Salute sono 1.587
i nuovi casi nell'isola su 8.698 tamponi processati, con un
tasso che scende al 18,2%. Era stato proprio l'elevato numero di
contagi a fare scattare, da oggi e fino a venerdì prossimo,
l'inserimento della Sicilia tra le regioni in area "arancione"
da parte del Ministero, e di alcune città come Messina
addirittura in "zona rossa" su decisione del Governatore
Musumeci.
Per tornare al bollettino oggi le vittime sono state 37, che
portano il totale a 2.765. I guariti sono 237. Il numero
complessivo dei positivi sale 42.819 con una crescita di ben
1.333 casi. In aumento anche i ricoveri ospedalieri in regime
ordinario: 1298, 33 in più rispetto a ieri, anche se rimane
stabile il numero di pazienti in terapia intensiva, 208.
Ospedali dunque nuovamente sotto pressione, come già successo
a novembre. Questa mattina a Termini Imerese si è registrato un
picco di presenze che ha creato qualche problema, tanto che in
alcuni momenti i pazienti sono stati dirottati verso altri
nosocomi della provincia. Nel pomeriggio la situazione è tornata
alla normalità. Anche nel pronto soccorso di Villa Sofia, a
Palermo, si è registrato qualche problema. All'ingresso
dell'area di emergenza è stato affisso un cartello con la
scritta "si accettano solo codici rossi".
Una situazione, quella ospedaliera, monitorata costantemente
dai responsabili della sanità siciliana. "Ci aspettiamo ancora
per qualche settimana una crescita del contagio e, quindi, una
fase di tensione per le strutture ospedaliere, territoriali e
per le aree di emergenza" ha dichiarato l'assessore regionale
alla Salute Ruggero Razza. "Oggi dalla nostra - ha aggiunto -
abbiamo il personale raddoppiato sul territorio, ma dobbiamo
tenere molta alta l'attenzione e valutare se la curva diventa
esponenziale". Buone notizie, invece, sul fronte della campagna
vaccinale "che ci ha visto completare in tutta la Sicilia le
scorte - ha sottolineato l'assessore -, tenuto conto della prima
fase di richiami che prudenzialmente è stata accantonata".
Intanto non sembra trovare conferme, almeno per il momento,
l'ipotesi che collegherebbe l'aumento dei contagi in Sicilia con
una variante del virus come quella inglese. "Ad oggi non ci sono
conferme scientifiche di una mutazione che potrebbe essere
suffragata solo dalle analisi della sequenza genetica del Rna
virale", spiega il professore Antonio Cascio, direttore
dell'unità di malattie infettive del Policlinico 'Paolo
Giaccone' di Palermo. (ANSA).