(ANSA) - PALERMO, 17 MAG - E' stata una sorta di festa della
"liberazione" posticipata la prima giornata "gialla" in Sicilia
dopo mesi di restrizioni anti-Covid. Complice una temperatura
estiva, col termometro che ha toccato quasi trenta gradi in
alcune zone dell'isola, chi ha potuto fin dalle prime ore del
mattino si è recato in spiaggia a godersi il sole e il mare
cristallino. Pieni i tavolini all'aperto di bar e ristoranti,
una sorta di new deal, nonostante la crisi rimanga profonda con
tante attività commerciali che probabilmente non riapriranno più
e che presto, probabilmente, saranno rilanciate da chi
approfitterà della pandemia per fare affari a buon prezzo. Dopo
mesi sono "tornati" la colazione e l'aperitivo, un must per i
siciliani che in questo periodo dell'anno vivono all'aperto. Da
Palermo a Catania, da Messina a Siracusa la gente si è riversata
nelle strade, nei parchi, nei lungomare.
Anche i numeri di oggi dimostrano che il trend dei contagi è in
calo. Dopo lunghe settimane di ansia e preoccupazione, i dati
aggiornati rivelano che i nuovi positivi sono 299 su 12.497
tamponi processati, con una incidenza del 2,4 %, anche se in
leggero aumento rispetto a ieri, quando la percentuale si
attestava al 2,1%. La Regione è sesta per numero di contagi
giornalieri. Le vittime sono state quattro, 5.667 il totale
dall'inizio della pandemia. Negli ospedali i ricoverati sono
920, 10 in meno rispetto a ieri; nelle terapie intensive sono
112, sei in meno.
Da domani, per tre giorni, gli ultra quarantenni potranno
vaccinarsi con AstraZeneca in tutti gli hub dell'isola, anche
senza prenotazione. L'iniziativa del governo Musumeci punta
all'immunizzazione della maggior parte di persone che,
volontariamente, accetta di avere somministrato il farmaco
anglo-svedese. I medici di famiglia però contestano il governo e
parlano di "caos organizzativo". "Decine di medici di famiglia
che avevano programmato la vaccinazione dei propri pazienti,
seguendo la regola della priorità di somministrazione in base al
target, anche oggi non hanno potuto ritirare le dosi richieste
nei tempi stabiliti: lo stop agli open day Pfizer e Moderna è
arrivato troppo tardi", sostiene la Fimmg Sicilia, Federazione
italiana dei medici di famiglia. "Ritrovarsi senza dosi a causa
degli open day, che hanno consentito di somministrare vaccini
Pfizer e Moderna a qualunque soggetto over 50 senza prenotazione
e criterio scientifico, oggi significa non potere vaccinare chi
ne ha più bisogno - accusa la Federazione dei medici di famiglia
- Una organizzazione senza obiettivi e senza regole, che non
mette in sicurezza i vaccini programmati per mettere al riparo
con le prime o le seconde i più vulnerabili, mette a rischio
l'intera campagna vaccinale. Tutto questo continua ad accadere
perché si continua a mettere all'angolo, senza alcun criterio,
la vaccinazione di prossimità". (ANSA).