L'assessorato regionale dei Beni
culturali e dell'Identità Siciliana destina un milione di euro
ai lavori di restauro della Zisa di Palermo, fondato dal re
Guglielmo I nel 1165 e terminato dal suo successore Guglielmo II
(detto "Il Buono") (1172-1184).
"ll palazzo, al di là della sua indiscutibile importanza
storico-monumentale - dice l'assessore Alberto Samonà -
rappresenta ancora oggi un esempio innovativo e moderno di
architettura bioclimatica. L'intervento sulla Zisa, nel quale
come Governo regionale stiamo investendo, arriva dopo l'ultimo
restauro, realizzato nel 1972 su progetto dell'architetto
Giuseppe Caronia".
Il Castello della Zisa, dall'arabo Al-Aziza, "la splendida",
sorgeva fuori dalle mura di Palermo, all'interno del parco reale
e si estendeva con rigogliosi giardini, fontane e vasche
d'acqua, da Altofonte (il cui nome era proprio "Parco") fino
alle mura del Palazzo Reale. I lavori da effettuare prevedono
interventi sulla struttura e su tutto il giardino circostante,
con opere di sistemazione esterna delle aree verdi e creazione
di impianti idrici e di illuminazione. Le opere di manutenzione
riguardano, in particolare, interventi di rimozione delle parti
rovinate e di ripristino delle strutture che pregiudicano la
fruibilità del sito, il restauro delle pavimentazioni in
ceramica smaltata, dei rivestimenti marmorei, degli affreschi e
dei mosaici alle pareti. Per la maggiore accessibilità saranno
eliminate le residue barriere architettoniche per l'accesso al
portico.
Interventi importanti sono quelli relativi al sistema di
scorrimento dell'acqua. Altre opere saranno effettuate sulla
terrazza di copertura dove, oltre ai lavori di
impermeabilizzazione sarà migliorato il sistema di protezione
con l'inserimento di lastre in vetro capaci di proteggere i
visitatori che da lì si affacciano per una veduta panoramica
della città.
Opere di manutenzione e miglioramento sono previste nell'area
della biglietteria e del bookshop, attualmente affidato a
CoopCulture. La zona dello scavo archeologico sarà oggetto,
infine, di un intervento di approfondimento e protezione che
sarà seguito dalla Sezione archeologica della Soprintendenza di
Palermo, diretta da Lina Bellanca.
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