I paesi sono di chi li abita, e le
risorse naturali sono di chi le protegge. È così che un'intera
comunità ha deciso di ergersi a "custode dell'acqua e della
terra" e dare avvio ad un presidio permanente per la
salvaguardia delle risorse idrica. Da Santo Stefano Quisquina
nell'agrigentino, entroterra siciliano, parte "Di acqua e di
terra, di fuoco e di aria", un progetto che guarda alla
cittadinanza attiva come il migliore strumento per la tutela del
patrimonio ambientale. A promuovere l'iniziativa è un
partenariato che unisce il mondo del volontariato, realtà
associative, scuole del territorio dei Sicani e pubbliche
amministrazioni: capofila del progetto, l'associazione Non più
soli, in rete con Una mano per, Avis S. Stefano Quisquina, Via
delle rondini, Misericordia San Biagio Platani, i Comuni di S.
Stefano Quisquina, Bivona, Alessandria della Rocca e Cianciana,
l'Istituto Comprensivo Lorenzo Panepinto di S. Stefano
Quisquina, l'Istituto Comprensivo Alessandro Manzoni di
Alessandria della Rocca, e l'IISS Luigi Pirandello di Bivona.
Partner di progetto sono anche il Gal Sicani e l'agenzia di
turismo esperienziale Val di Kam.
Protagonista delle azioni è la stessa comunità che vive da
sempre in un territorio ricco di boschi e sorgenti come la
Innamorata, San Matteo, Voltano, Gragotta, corsi d'acqua come il
Magazzolo o il Platani, laghi come il Leone o il Melia, e poi
ancora fontane, ponti e mulini: un patrimonio dimenticato che il
progetto - finanziato e sostenuto da Fondazione con il Sud -
vuole mappare, custodire e valorizzare attraverso iniziative di
promozione in chiave turistica, come la creazione degli
itinerari "Le vie dell'acqua" e la nascita del "Centro didattico
dell'acqua", spazio animato da eventi e attività laboratoriali
per studenti e famiglie, per far conoscere le diverse risorse
ambientali, sconosciute agli stessi abitanti dei luoghi, e
promuoverne la bellezza anche a nuovi flussi turistici. "Si
tratta di invertire il classico approccio a cui siamo abituati
nella provincia più assetata d'Italia - spiegano i promotori -
dove il tema delle risorse idriche viene affrontato sempre in
chiave emergenziale e problematica e mai guardando al valore
dell'immenso patrimonio ambientale, da conoscere, custodire e
far scoprire. Conoscere meglio i tesori che ci circondano serve
ad innescare interesse, senso di appartenenza e di protezione".
Ma la risorsa acqua non è l'unico elemento naturale che trova
spazio di valorizzazione. Nel progetto che ha la durata di due
anni, troveranno spazio di narrazione e promozione, grazie
all'organizzazione di mercati stagionali eco-solidali
itineranti, le eccellenze locali legate alle produzioni della
terra (dall'agro-alimentare al caseario) garantite dal Distretto
rurale di qualità dei Sicani. L'arte - rappresentata
dall'elemento fuoco - sarà il filo rosso che connetterà tutte le
iniziative attraverso mostre e produzioni creative, dalla land
art al sound design, disseminate sui vari Comuni della rete.
La rete di volontariato attiva nei territori, da sempre vero
motore dei servizi e delle attività destinate ai soggetti più
fragili nelle aree interne, rappresenta il cuore pulsante delle
iniziative di progetto che guardano alle fasce più deboli e alle
persone con disabilità.
Il coinvolgimento di centinaia di studenti del territorio in
percorsi di cittadinanza ecologica rafforzerà la consapevolezza
di essere custodi del patrimonio idrico e paesaggistico che li
circonda.
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