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Ucraina:avvocato georgiano,ho visto russi stuprare ragazzine

Ucraina:avvocato georgiano,ho visto russi stuprare ragazzine

A Menfi con altri profughi, pronto a tornare da volontario

PALERMO, 06 maggio 2022, 20:19

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Quello che i russi stanno facendo l'ho visto con i miei occhi, ed è terribile. Un massacro.
    Ragazzine violentate, tra di loro una quattordicenne, che ha subito abusi da almeno 9 soldati russi. Intendo tornare in Ucraina e rimanere lì fino a quando questa guerra non sarà finita". La drammatica testimonianza, ripresa dal sito del Giornale di Sicilia, è di Roman Pharulava, avvocato di Tblisi (Georgia) che nei giorni scorsi è arrivato a Menfi al seguito di una trentina di profughi ucraini, in questi giorni tutti ospiti di famiglie del luogo. "Non sono un mercenario - sottolinea Roman -, ma un volontario che ha deciso di combattere accanto all'esercito ucraino perché riconosco le ragioni di quel popolo nella lotta per la libertà". L'avvocato georgiano riconosce nelle ragioni di Kiev le stesse del suo paese, quella Georgia dove, nei primi anni Novanta, si scatenò una guerra civile tra l'esercito nazionale e i guerriglieri indipendentisti filorussi di quella regione che poi si sarebbe autoproclamata Repubblica di Abcasia. All'epoca era solo un adolescente, ma fu segnato da quella vicenda. E un mese fa non ha esitato a mettere da parte la sua toga di avvocato per recarsi in Ucraina ad imbracciare le armi. E tra pochi giorni ci tornerà, per continuare a fare la sua parte e a combattere.
    Non è un caso che in questi giorni Roman si trovi a Menfi, in provincia di Agrigento. È qui, infatti, che sua moglie Rusudan Galdava arrivò la prima volta da ragazzina. Era il 1993, fu per lei la possibilità di allontanarsi dagli scenari della guerra civile georgiana, trovando ospitalità insieme ad altri suoi connazionali tra le famiglie del luogo. Per Rusudan in particolare si aprirono le porte della casa di Lea Amella che, insieme al marito, la accudì e se ne prese cura. Ne è scaturito un rapporto speciale, tanto è vero che dopo essere tornata in patria, non c'è stato un solo anno in cui Rusudan non sia tornata a Menfi per le vacanze, facendo anche in modo che l'impegno umanitario di Lea Amella, fondatrice nel frattempo di un'associazione umanitaria denominata "Libellula", venisse riconosciuto dal governo del suo paese, che l'ha nominata Console onorario della Georgia.
    Lea Amella, insieme al sindaco Marilena Mauceri, è tuttora al lavoro per fare in modo che nei prossimi giorni arrivino a Menfi altri 14 ucraini, tra cui mamme, bambini e qualche orfano di guerra. «Mia nonna è ucraina - ha raccontato Roman Pharulava al Giornale di Sicilia - e da quelle parti ho tanti amici".
   

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