Terremoto: Piedilama,"niente diaspora ma percorso condiviso"
Replica a Sindaco Arquata Tronto su ricostruzione Pescara T.

(ANSA) - ANCONA, 28 APR - "Nessuno auspica una diaspora,
ma piuttosto un percorso condiviso e non ci sembra di chiedere
l'impossibile ricordando che i sottoscrittori della lettera,
residenti e non, hanno uguali diritti e contribuiscono alla vita
del Comune". E' la replica alla dichiarazione avvenuta ieri
attraverso l'ANSA del sindaco di Arquata del Tronto (Ascoli
Piceno) Michele Franchi indirizzata ai 52 firmatari della
missiva inviata alle istituzioni relativamente al caso della
frazione di Piedilama, scelta per delocalizzare gran parte delle
abitazioni che non sarà possibile ricostruire a Pescara del
Tronto, distrutta dal sisma del 2016.
Franchi ha aspramente criticato la loro richiesta che le
persone fossero divise nelle varie frazioni di Arquata,
parlando, appunto, di "diaspora inaccettabile". "Dichiarazioni
che non ci sorprendono, ma ci rattristano - la replica dei
firmatari - Siamo stati accusati di mettere in difficoltà
persone, quando quello che abbiamo chiesto è ascolto, risposte,
possibilità di avere voce in capitolo rispetto alla
ricostruzione e alla vita della nostra comunità. Tutte cose di
cui con le sue azioni il Comune di Arquata ci ha totalmente
privati spingendoci, per l'appunto, a rivolgerci anche ad altre
istituzioni".
Il sindaco di Arquata ha spiegato che la decisione è arrivata
dopo un percorso condiviso. "Questo non corrisponde minimamente
al vero - è la risposta degli autori della missiva - e invitiamo
il Comune a dimostrare attraverso quali atti ufficiali sarebbe
avvenuto tale lungo e partecipato percorso con la comunità di
Piedilama". (ANSA).
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