Ucraina: Castelli, profughi potranno andare nelle Sae
Parere favorevole della Protezione civile nazionale

(ANSA) - ANCONA, 16 MAR - Il Dipartimento di Protezione
civile nazionale ha espresso parere favorevole all'utilizzo
delle Sae, le casette per i terremotati, come alloggio per le
famiglie di profughi provenienti dall'Ucraina. Saranno pertanto
coinvolti i Comuni nei quali sono presenti le Soluzioni
abitative di emergenza realizzate a seguito del sisma del 2016.
Erano stati gli stessi sindaci, fa sapere la Regione Marche, a
chiedere di poter utilizzare le Sae attualmente libere per
offrire un ricovero alle famiglie provenienti dal territorio
ucraino, a causa del conflitto in corso.
"Stiamo già lavorando da un po' di tempo insieme con i
sindaci - dichiara l'assessore regionale alla Ricostruzione,
Guido Castelli - per raccogliere le indicazioni e le necessità
proprie delle realtà interessate, al fine di redigere un atto
che dia seguito all'individuazione di modalità e criteri per
l'assegnazione delle strutture temporanee di emergenza. Gli
scenari di guerra di questi giorni ed il conseguente arrivo di
profughi dall'Ucraina, richiamano al senso di solidarietà". "Il
fatto stesso che la proposta di impiego delle Sae per accogliere
i profughi ucraini sia partita dagli stessi territori colpiti
dal terremoto - continua Castelli - dimostra quanto le Marche si
confermino essere una regione accogliente e solidale". Il
Settore Soggetto Attuatore Sisma 2016 della Regione Marche ha
richiesto al Dipartimento di Protezione Civile nazionale un
parere in merito, per veerificare la percorribilità della
proposta e la gestione delle spese che possano emergere in
futuro. "Lo stesso Dipartimento di Protezione Civile nazionale -
ha spiegato Castelli - ha riscontrato positivamente la richiesta
avanzata e ha espresso parere favorevole all'utilizzo per lo
scopo proposto, ricordando di aver cura di monitorare e tenere
distinte le spese derivanti dall'assistenza abitativa ai
cittadini provenienti dall'Ucraina da quelle relative al 'Sisma
Centro Italia' mediante l'utilizzo delle contabilità speciali
aperte per le due diverse finalità". A questo punto saranno i
sindaci dei Comuni interessati a valutare la possibilità di
mettere a disposizione le Sae libere nel proprio Comune per
alloggiare le famiglie ucraine. (ANSA).
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