Deve restare in carcere Alberto
Genovese, l'imprenditore del web rinchiuso a San Vittore dal 6
novembre scorso con l'accusa di aver drogato e violentato due
ragazze tra Milano e Ibiza, anche perché le sue condizioni di
salute mentale, legate alla dipendenza dalla cocaina, non sono
incompatibili con la detenzione. Lo ha stabilito il gip di
Milano Tommaso Perna, sulla base della perizia depositata da
Enrico Zanalda, direttore del Dipartimento salute mentale della
Asl di Torino.
L'accertamento era stato disposto dal gip accogliendo la
richiesta dei difensori Luigi Isolabella e Davide Ferrari, la
cui istanza era finalizzata a ottenere una diagnosi che
portasse alla scarcerazione dell'ex 'mago' delle start up
digitali. Richiesta di scarcerazione respinta, però, perché il
perito, pur segnalando disturbi legati alla tossicodipendenza,
di cui soffre Genovese, non ha evidenziato condizioni critiche
di incompatibilità col carcere.
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