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Lobby nera: i pm acquisiscono i filmati della seconda puntata di Fanpage

In video la presunta alleanza 'estrema destra-Lega' e il caso della valigia

La Procura di Milano ha disposto l'acquisizione, attraverso il lavoro della Guardia di Finanza, dell'intero girato con cui è stata realizzata la seconda puntata di Fanpage sulla cosiddetta "lobby nera" e che riguarda, in particolare, una presunta "alleanza" tra il gruppo di Roberto Jonghi Lavarini, il 'barone nero', Lealtà Azione e esponenti della Lega. E anche la vicenda di una valigia per presunti finanziamenti illeciti, consegnata dopo un colloquio tra il cronista infiltrato e Jonghi Lavarini, ma nella quale Fanpage aveva messo in realtà libri.

"Ho dato oggi mandato ai miei legali di predisporre una denuncia nei confronti di Jonghi Lavarini in caso abbia commesso un reato utilizzando il mio nome", ha spiegato all'ANSA l'europarlamentare della Lega, Angelo Ciocca.

La seconda puntata di Fanpage - Una "alleanza" tra il "gruppo" di Roberto Jonghi Lavarini, detto il 'Barone nero', il movimento di Lealtà Azione e alcuni esponenti della Lega. E' il contenuto della seconda puntata di Fanpage sulla "lobby nera", andata in onda anche su La7, dopo che la prima puntata ha portato la Procura di Milano ad aprire un'inchiesta per finanziamento illecito e riciclaggio a carico di Jonghi Lavarini e dell'eurodeputato di Fdi Carlo Fidanza.

  Il cronista infiltrato di Fanpage, che si presenta come imprenditore, nel nuovo filmato è ancora a fianco a Jonghi Lavarini e con lui incontra anche l'ex eurodeputato leghista Mario Borghezio che, come spiega Fanpage, starebbe portando avanti una "strategia per formare una corrente di estrema destra nella Lega". Nel video, durante un appuntamento in cui sono presenti anche militanti di Lealtà Azione e il consigliere regionale leghista Massimiliano Bastoni, Borghezio parla di "terza Lega della terza posizione". In un altro passaggio aveva detto: "Savoini l'ho fatto entrare io nella Lega".

    Un uomo che viene presentato come un "ex militare", col volto oscurato, racconta, poi, che Jonghi Lavarini avrebbe portato "almeno 5mila preferenze" all'eurodeputato leghista Angelo Ciocca. Ciocca che, a detta del 'barone nero', deve diventare "il post Salvini". Viene mostrato un incontro tra Ciocca e Jonghi Lavarini "negli uffici della Regione" e un "summit riservato" del 29 ottobre 2019 in un locale. Jonghi definisce Ciocca "il nostro primo referente politico" e sempre il 'barone nero' spiega che obiettivo del suo gruppo è "aiutare a far crescere la classe dirigente".

    Tra gli esponenti leghisti che nel filmato vengono indicati come vicini a Lealtà Azione c'è anche la neoconsigliera comunale milanese Silvia Sardone. Nel video si vedono militanti di Lealtà azione che consegnano cibo del Banco alimentare assieme a Sardone e Bastoni e nel servizio si fa notare che "il santino dei candidati è spillato sui pacchi". La puntata si conclude con un incontro tra il cronista infiltrato e Jonghi Lavarini, il quale - spiega la voce fuori campo - "vuole da noi i soldi per i suoi referenti politici tra cui autorevoli esponenti di Lega e Fratelli d'Italia". Le elezioni amministrative si avvicinano, viene spiegato nel servizio, e i nomi pronunciati da Jonghi Lavarini nell'ultimo faccia a faccia col cronista sono omissati.

    Alla fine Fanpage consegna un trolley ad una persona, mentre Jonghi Lavarini osserva "a distanza", ma, come spiega il servizio, la valigia è "piena di libri sull'Olocausto e la Costituzione".

 Le reazioni - Il leader della Lega Matteo Salvini e il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana "prendano nettamente le distanze dagli estremisti di stampo fascista e nazista e chiariscano sui ruoli di questi personaggi nella Lega e in Regione Lombardia". A chiederlo sono il segretario regionale del Partito Democratico Vinicio Peluffo e il capogruppo in Regione Lombardia Fabio Pizzul, dopo la seconda puntata dell'inchiesta di Fanpage sulla cosiddetta 'lobby nera' che ha coinvolto anche politici della Lega tra cui il consigliere regionale lombardo Max Bastoni.

"L'inchiesta di Fanpage - continuano gli esponenti dem - racconta i rapporti che intercorrerebbero tra la Lega, oltre che Fratelli d'Italia, con il mondo dell'estremismo fascista, basati sull'apporto di voti e di militanti da parte di Lealtà Azione in cambio della elezione di candidati di area. Di più, si parlerebbe anche dell'assunzione di esponenti post-nazisti nelle segreterie politiche in Regione come merce di scambio". Altro capitolo, "che riguarda l'etica dell'agire politico, è la distribuzione di pacchi alimentari alle persone bisognose, peraltro non acquistati ma raccolti da un'importante associazione impegnata nella solidarietà ai più deboli, con un santino elettorale appuntato sopra. Di fronte a tutto questo - chiedono i dem - il segretario della Lega e il presidente della Regione Lombardia devono prendere nettamente le distanze, o dimostrerebbero di condividere e approvare i metodi e i contenuti delle azioni emerse dall'inchiesta".

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