Avrebbero percepito illecitamente il
reddito di cittadinanza per complessivi 900 mila euro. Sono 109
gli indagati, nelle province di Bari e Barletta Andria Trani,
tra condannati per mafia o familiari di pregiudicati per reati
mafiosi. La Guardia di Finanza ha eseguito altrettanti
provvedimenti di sequestro al termine dell'operazione "Veritas",
coordinata dalle Procure di Bari e Trani.
E' stato disposto il sequestro sia delle disponibilità
finanziarie, provento del reato, sia delle "carte postamat Rdc"
utilizzate dagli indagati per prelevare il sussidio. I
finanzieri, in collaborazione con le direzioni provinciali
dell'Inps, hanno analizzato le posizioni dei soggetti gravati da
sentenze di condanna definitiva per reati di mafia e dei loro
famigliari, accertando così che 37 condannati e 72 loro parenti
per mesi avrebbero percepito indebitamente il sussidio,
omettendo di comunicare le condanne.
Tra gli indebiti beneficiari del "reddito di cittadinanza" è
stato individuato un boss del Nord Barese, del clan mafioso
Cannito-Lattanzio, condannato per mafia e per tentato omicidio.
Ci sono poi numerosi pluripregiudicati dei clan baresi Capriati,
Di Cosola, Strisciuglio, Diomede-Mercante e loro familiari.
Oltre al sequestro penale, gli esiti degli accertamenti sono
stati comunicati all'Inps per l'adozione dei provvedimenti di
decadenza o di revoca dei benefici illecitamente erogati e per
l'avvio delle azioni di recupero dell'indebito percepito.
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