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In Lombardia Fontana dichiara lo stato d'emergenza per la siccità

L'allarme di Zaia: 'In Veneto la situazione è drammatica'

A causa della "grave situazione di deficit idrico", e "a sostegno della popolazione, dell'ambiente e delle attività produttive", la Regione Lombardia ha dichiarato lo stato di emergenza regionale. Lo prevede un decreto del presidente Attilio Fontana, valido fino al 30 settembre, che attiva il sistema regionale di protezione civile e raccomanda a tutti i cittadini "di utilizzare l'acqua in modo estremamente parsimonioso, sostenibile ed efficace, limitandone il consumo al minimo indispensabile". A Comuni è raccomandato inoltre di limitare l'impiego dell'acqua potabile per attività per le quali non ne sia necessario l'uso.

Poche ore prima della decisione sullo stato d'emergenza lo stesso Fontana "rilasci mirati" per "salvare il raccolto in agricoltura". .

"Il capo della protezione civile, Fabrizio Curcio, ha detto che dobbiamo monitorare le condizioni: se si superano certi parametri, si entra automaticamente in emergenza - ha spiegato Fontana - Noi non facciamo altro che mandare i nostri dati in modo che si stabilisca se rientriamo o meno in emergenza". Il governatore ha aggiunto: "Stiamo tenendo un rapporto continuo e costante con coloro che gestiscono i bacini idroelettrici che, con il confermato rilascio di 4 milioni di metri cubi nel lago di Como e 1 milione di metri cubi nel lago di Iseo, consentono di dare un po' di respiro all'agricoltura".

Siccita', Fontana: 'Servono rilasci mirati per salvare i raccolti'

L'appello del sindaco di Cremona
Al centro di una delle peggiori crisi climatiche dagli anni Settanta a oggi, con il Po ai minimi storici e criticità sempre più elevate nell'approvvigionamento di acqua destinata all'agricoltura, Cremona e il suo territorio sono ormai da settimane alle prese con l'emergenza siccità. Proprio questa mattina, il sindaco Gianluca Galimberti, che con il prefetto Corrado Conforto Galli e gli altri primi cittadini sta seguendo "con preoccupazione" l'evolversi della situazione, ha lanciato un doppio appello.
Alle istituzioni: "Chiediamo a Regione e Governo di aiutare il territorio e i nostri agricoltori in questo difficile momento, che potrebbe compromettere un'intera filiera con conseguenze gravissime". E alla cittadinanza, invitando ad un utilizzo consapevole dell'acqua nonostante per ora, rispetto all'uso domestico, non si registrino particolari criticità. "In ogni momento occorre stare attenti ai consumi. In queste settimane ancora di più. Il mio invito a tutti è quello di fare un utilizzo razionale dell'acqua potabile, evitando inutili sprechi e limitandone l'uso a scopo alimentare e di igiene personale", il messaggio del sindaco. Nel frattempo, con il gestore della rete idrica Padania Acque, si stanno valutando ulteriori azioni di risparmio di acqua in città, come ad esempio l'interruzione dell'erogazione da fontane e fontanelle.

Un campo coltivato a Casalbuttano (Cremona)

Intanto stamani sono stati sospesi temporaneamente gli attracchi in alcuni scali del lago Maggiore. Lo ha deciso Navigazione Lago Maggiore, perché il basso livello dell'acqua potrebbe causare l'incaglio delle imbarcazioni.

Lo stop riguarda in particolari gli scali di Ranco, Ispra e Porto Valtravaglia, in provincia di Varese. Per i collegamenti traghetto tra le sponde di Intra (Vco) e Laveno (Varese) è stata inoltre ridotta la portata a pieno carico degli automezzi ammessi a bordo fino a un massimo di 200 quintali.

"Monitoriamo costantemente il livello del lago, la sospensione di alcuni scali è una scelta cautelativa in quanto le nostre imbarcazioni potrebbero ritrovarsi in situazione di pericolo per secche o scogli affioranti - spiega in una nota il direttore di esercizio Riccardo Russo -. La tutela della sicurezza a bordo dei nostri passeggeri è una condizione necessaria a garanzia di un servizio sicuro ed efficiente, ci auguriamo al più presto di poter ristabilire il servizio presso gli scali attualmente sospesi".

Zaia: la situazione in Veneto è drammatica
"La bacchetta magica non ce l'abbiamo, ormai non piove da ormai 120 giorni in maniera importante. Abbiamo il combinato disposto del fatto che alla mancanza di pioggia si aggiunge anche la mancanza di neve e quindi di depositi invernali che ci sarebbero utili: ci vuole sicuramente l'adozione di regole, che sono anche dettate dal buonsenso, per il non spreco delle risorse idriche e questo io l'ho già affrontato come regione". Lo dice a Rai Radio Uno il Presidente del Veneto Luca Zaia parlando della situazione di carenza d'acqua nella regione.

Il Governatore ricorda che il Veneto è stata la prima regione a chiedere il 21 aprile lo stato d'emergenza. "Ci aiuterebbe dal punto di vista formale - sottolinea - a dare una mano a chi sta subendo danni. Penso al mondo dell'agricoltura, che è in non poca difficoltà". Per Zaia "la situazione è drammatica: io non faccio parte di quelli - puntualizza - che dicono che non ha mai fatto tanto caldo come quest'anno, perché la storia ci dice che il 2003 è stata un'annata simile e anche nel 2017 se non sbaglio". Il nocciolo della questione, sostiene, "è che adesso siamo in difficoltà". Alla domanda se in Veneto siano già in atto razionamenti, Zaia risponde: "razionamenti no, però è vero che c'è una cultura diffusa sul non spreco".

Coldiretti, il 20% delle vongole soffoca nel delta Po senz'acqua
La siccità con la mancanza di acqua per garantire il ricambio idrico e l'aumento della salinità lungo la costa soffoca vongole e cozze del delta del Po con la perdita del 20% degli allevamenti. E' quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti "della drammatica ondata di caldo e siccità che sta colpendo l'Italia causando perdite alle produzioni alimentari nazionali che hanno raggiunto i tre miliardi di euro". Coldiretti Impresapesca - spiega- che l'innalzamento delle temperature senza la possibilità di ricambi di acqua sta provocando l'espansione a macchia d'olio della cosiddetta acqua bianca, aree di delta dove la decomposizione di alghe e sostanze organica ruba l'ossigeno necessario alla vita di vongole e cozze uccidendole. L'organizzazione agricola rileva che con il cambiamento della distribuzione nella pioggia dal punto di vista geografico e temporale e la mancata gestione ottimale delle lagune, si sta mettendo a rischio un intero settore che ogni anno porta sulle tavole degli italiani oltre 93 milioni di chili di molluschi fra cozze e vongole. Coldiretti aggiunge inoltre che la situazione climatica in un anno come il 2022, segnato fino ad ora da precipitazioni praticamente dimezzate, rischia così di aumentare le importazioni dall'estero che già rappresentano 1/3 dei consumi e che sono balzate del +50% nei primi tre mesi dell'anno. Coldiretti Impresapesca sottolinea che "è a rischio il lavoro di centinaia di famiglie di pescatori e allevatori ittici". "La situazione è tale - fa presente l'organizzazione - che è necessario proclamare lo stato di emergenza per salvare gli ambienti lagunari con il livello di salinità che rischia di salire dal 30 al 70 per mille se non ci sarà un cambiamento radicale delle condizioni meteo, che al momento non sembra essere previsto".

 

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