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Dagli archivi dell'ANSA, 'I miei 80 anni ancora sulle punte'

Dagli archivi dell'ANSA, 'I miei 80 anni ancora sulle punte'

27 maggio 2021, 12:15

Redazione ANSA

ANSACheck

Carla Fracci - RIPRODUZIONE RISERVATA

Carla Fracci - RIPRODUZIONE RISERVATA
Carla Fracci - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ecco la notizia dell'ANSA in occasione degli 80 anni dell'etoile 

 

>>>ANSA/ Carla Fracci, i miei 80 anni ancora sulle punte
Sul palco anche quest'estate l'etoile icona della danza italiana
(di Paolo Petroni)
"Non ho mai amato festeggiare i miei
compleanni e anche questa volta sara' lo stesso, staro' in
famiglia, con i miei nipoti", spiega Carla Fracci che compira' 80
anni il 20 agosto, pur riconoscendo che "si', e' un traguardo
significativo". Se Bolle e' la figura che ha reso pop la danza
moderna, lei e' la signora, l'etoile, ovvero la stella, o meglio
la star che ha fatto conoscere la danza classica, quella
romantica volteggiata sulle punte anche se con figure nuove, di
cui oggi e' l'icona, cosi' come il suo nome e' legato alla storia e
l'immagine internazionale della Scala.
E poi e' moderna nel suo proporsi senza mai arrendersi:
incinta del figlio Francesco danzo' sino al quinto mese, e oggi,
nonostante l'eta', con un fisico ancora asciutto e evidentemente
elastico, sale ancora impavida in palcoscenico come ha fatto
anche questa estate a fine luglio, alla Versiliana, col Balletto
del Sud in 'Sherazade e le Mille e una notte' nei panni della
Regina del Mare su coreografia di Fredy Franzutti. Beppe
Menegatti, suo compagno e sposo, da anni crea regie e spettacoli
che le si adattino, oltre ad aver lottato una vita per cercare
di far si' che riuscisse ad avere una sua compagnia, magari di
ruolo nazionale, senza riuscirvi in un paese dove la danza ha
avuto sempre un ruolo un po' di Cenerentola e lei ha sempre
vivacemente protestato. Cosi' a 80 anni confessa di avere alcuni
rimpianti, tra i quali la mancata direzione del balletto alla
Scala, ma anche innumerevoli soddisfazioni, acclamata
trionfalmente sui palcoscenici piu' prestigiosi del mondo come
davanti alla grande platea della tv, dove sono indimenticabili i
suoi divertiti e divertenti passi di can can con Heather Parisi
o il tip tap in trio con le Kessler (anche loto nate il 20
agosto di 80 anni fa).
Insomma una vera icona che trova spazio anche sui settimanali
piu' popolari, anche se lei ha sempre difeso la propria vita
privata, marito, figlio e nipoti, evitando di dare spazio ai
gossip, al massimo facendo entrare i fotografi nella sua
bellissima casa milanese, piena di ricordi di una vita dedicata
all'arte. Un vero impegno, un allenamento senza risparmiarsi mai
alla sbarra per mantenere sciolto il corpo, pur segnato dal
tempo, col fascino di un volto dal teatrale profilo neoclassico
con le sue belle rughe, stirate da un sorriso elegante, che,
tiene a dire, non ha mai voluto far ritoccare da nessuno.
Nata a Milano il 20 agosto del 1936, figlia di un tramviere,
comincia a danzare a 10 anni alla scuola della Scala e ha tra i
maestri Vera Volkova, diplomandosi nel 1954 e diventando,
seguiti alcuni stage internazionali, prima ballerina tre anni
dopo. Eppure l'inizio fu "per caso, su suggerimento di una
coppia di amici dei genitori, che avevano un parente orchestrale
appunto alla Scala di Milano. All'inizio non capivo il senso
degli esercizi ripetuti, del sacrificio, dell'impegno totale
mentale e fisico sino al dito mignolo" come racconta,
riferendosi al giorno in cui, affascinata dalla danza di Margot
Fonteyn, vide in una pausa il coreografo avvicinarsi e
correggerle la posizione appunto del dito mignolo.
Fino agli anni '70 danza con varie compagnie straniere, dal
London Festival Ballet al Royal Ballet, dallo Stuttgart Ballet
al Royal Swedish Ballet, essendo dal 1967 artista ospite
dell'American Ballet Theatre. Dagli anni '80 dirige il corpo di
ballo del San Carlo, poi dell'Arena di Verona, infine dell'Opera
di Roma, dove e' rimasta sino al 2010, fedele anche alla amata
attivita' didattica, di attenzione alle giovani leve.
La sua notorieta' artistica si lega principalmente alle
interpretazioni di ruoli romantici come Giulietta, Swanilda,
Francesca da Rimini e soprattutto Giselle, cui ha dato una
moderna impronta personale, con i capelli sciolti e un
leggerissimo tutu', danzandola con compagni di gran fama, anche
se e' quella con Erik Bruhn a essere rimasta indimenticabile,
tanto che nel 1969 ne venne realizzato un film. Al suo fianco
grandi partner sono stati Rudolf Nureyev, Vladimir Vasiliev,
Henning Kronstam, Mikhail Baryshnikov, Amedeo Amodio, Paolo
Bortoluzzi. Una fama sempre crescente, una grande popolarita'
sempre viva. Non e' un caso che a lei dedico' una poesia Eugenio
Montale, 'La danzatrice stanca', e ancora la fermano per strada
non piu' per un autografo, ma per un selfie, cui non si sottrae,
sempre presente al suo tempo, piena di vitalita' e spirito, tanto
che e' andata a teatro a applaudire Virginia Raffaele, autrice di
una sua ironica imitazione all'ultimo festival di Sanremo.

PER
18-AGO-16 13:35 NNNN

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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