E' pronto il primo nucleo del
telescopio KM3NeT, che dalle profondità del Mediterraneo si
prepara a dare la caccia delle particelle cosmiche più
sfuggenti, i neutrini. Si sono infatti concluse le operazioni di
ampliamento dell'infrastruttura sottomarina che si trova al
largo delle coste siciliane di Capo Passero, a 3.500 chilometri
di profondità, e sono operative le prime sei unità del
telescopio. Il progetto è il frutto di una collaborazione
internazionale composta da circa 60 centri di ricerca e alla
quale l'Italia partecipa con l'Istituto Nazionale di Fisica
Nucleare (Infn). E' anche una delle grandi infrastrutture di
ricerca europee della roadmap Esfri (European Strategy Forum on
Research Infrastructures).
I nuovi componenti installati al lago della Sicilia sono il
primo nucleo del telescopio Arca (Astroparticle Research with
Cosmics in the Abyss), destinato a costituire il KM3NeT con il
telescopio sottomarino francese Orca (Oscillation Research with
Cosmics in the Abyss) e insieme costituiranno un telescopio del
volume di un chilometro cubo che sfrutterà l'acqua marina come
'rivelatore' per i neutrini cosmici, prodotti nell'universo da
eventi catastrofici. Poichè i neutrini sono le particelle più
difficili da catturare in quanto interagiscono pochissimo con la
materia, per questo osservarli sono necessari rivelatori di
grandi dimensioni.
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