Torna in Italia un'intera raccolta
archeologica costituita da "pezzi di eccezionale rarità e
inestimabile valore" riportata dal Belgio dai carabinieri del
Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Bari,
coordinati dalla Procura di Foggia, con la collaborazione di
Eurojust. I beni, 782 reperti trovati nella disponibilità di un
collezionista belga, tutti provenienti dalla Puglia e databili
tra il VI e il III secolo a.C., sono vasi apuli a figure rosse,
anfore, ceramiche a vernice nera, ceramiche indigene e attiche,
a decorazione dipinta geometrica e figurata, stele figurate in
pietra calcarea dell'antica Daunia, oltre a numerosissime
terrecotte figurate cosiddette "tanagrine", testine fittili,
statuette alate. Il loro valore commerciale è stimato in circa
11 milioni di euro. "È il più grande recupero per la Puglia -
dicono gli investigatori - , fra i più importanti a livello
nazionale".
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