Lin-Manuel Miranda si cosparge il capo di cenere e promette di far meglio dopo che il suo nuovo film "In the Heights", adattato dal musical che lo rese famoso prima di "Hamilton", è finito sul banco degli imputati per non avere attori afro-latini nei ruoli principali. Prodotto dalla Warner dopo essere rimbalzato da studio a studio, il prende il titolo dal quartiere di Washington Heights a Manhattan, dove il pluripremiato creativo di origine portoricana è cresciuto in una comunità in maggioranza ispanica. La versione cinematografica con Anthony Ramos è uscita nelle sale Usa e su Hbo nel week-end.
"Non ho fatto abbastanza", ha ammesso Miranda su Twitter dopo che gli applausi della critica per aver dato voce alla comunità latina finora sottorappresentata a Broadway e a Hollywood sono stati temperati da polemiche per non aver usato attori di origine ispanico-africana. "Ho cominciato a scrivere 'In The Heights' perché mi sentivo invisibile. E per tutti gli ultimi vent'anni quel che volevo per noi - per tutti noi - era di sentirsi visti", ha detto Lin-Manuel in un lungo messaggio sul sito di microblogging. "Ora vedo polemiche sulla rappresentazione degli afro-latini nel nostro film ed è chiaro che molti nella nostra comunità di afro-latini con la pelle scura non si sono sentiti sufficientemente rappresentati, soprattutto nei ruoli principali. Posso sentire la sofferenza e la frustrazione per il 'colorismo'", ha aggiunto Lin-Manuel ammettendo che il film, pur cercando di "rappresentare fedelmente il mosaico" di questa comunità, "non ha fatto abbastanza". Le nuove polemiche si aggiungono ai risultati deludenti del film al box office: "In The Heights", costato 55 milioni di dollari, ha debuttato nel fine settimana incassando poco più di 11 milioni di dollari, contro i 20 auspicati dalla produzione.
Il mea culpa ha fatto seguito a un'intervista della giornalista Felice León, che si descrive come "blacktina", con il regista Jon Chu ("Crazy Rich Asians") e gli attori Melissa Barrera, Leslia Grace e Gregory Diaz. León, che è afro-cubana, aveva criticato il fatto che molti del cast "hanno la pelle chiara o passano per bianchi", mentre gli afro-latini di Washington Heights nel film si vedono solo sullo sfondo o nel ruolo di ballerini. Solo un personaggio, Benny, è nero, ma la parte è andata all'afro-americano (e non latino) Corey Hawkins. Chu aveva ammesso il problema, ma aveva spiegato che "alla fine si era cercato di scegliere le persone migliori per entrare in quelle parti".
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