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Sundance, vincono genitori imperfetti e figli coraggiosi

Sundance, vincono genitori imperfetti e figli coraggiosi

I premi principali vanno 'A Thousand and one' e 'Scapper'

ROMA, 28 gennaio 2023, 19:45

(di Francesca Pierleoni)

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Due storie i genitori imperfetti (con un presente o un passato di piccoli reati e prigione) e figli che sono costretti a crescere prima del tempo: sono gli elementi che hanno in comune i film, entrambi diretti da registe all'opera prima, vincitori dei premi principali (Grand Jury Prize) al Sundance Film Festival 2023. In A Thousand and One (sezione U.S Dramatic) , A.V. Rockwell mette in scena in modo rigoroso un dramma famigliare ambientato a Harlem che prende il via negli anni '90, per poi esplorare quasi due decenni. Invece la britannica Charlotte Regan in Scrapper (World Cinema Dramatic) punta sulla dramedy con tocchi di favola moderna, per esplorare il complicato rapporto fra Georgie (Lola Campbell) 12enne talentuosa ladra di biciclette e il padre Jason (Harris Dickinson, già protagonista di Triangle of sadness, pluricandidato all'Oscar), che si arrabatta tra piccoli crimini e lavori precari.
    In A Thousand and One, la storia parte dell'uscita di prigione, dopo aver scontato un anno, di Inez (un'intensa Teyana Taylor, cantante e attrice qui al suo primo ruolo da protagonista) mamma ventenne che per prima cosa va in cerca del figlio di sei anni, il silenzioso e riflessivo Terry (interpretato nelle diverse età da Aaron Kingsley, Adetola, Aven Courtney e Josiah Cross) e, affidato ai servizi sociali. Dopo un incidente con una mamma affidataria, Inez decide di rapire il figlio e portarlo a vivere con lei. E' l'inizio di un difficile percorso comune, nell'infanzia e l'adolescenza di Terry, dove a Inez sono offerte poche chance in una Harlem sempre più stravolta dalla gentrificazione, che emargina la comunità nera. "Questo film è il mio omaggio alle donne della generazione che mi ha preceduto, alla mia comunità - spiega A.V. Rockwell a Variety Studio -. Un modo di riconciliarmi come donna di colore a New York con quello che provavo e quello che vedevo succedere.
    La devastazione di vedere New York cambiare e la comunità nera sempre più marginalizzata. Vedere tutti i simboli sociali di un quartiere come Harlem cancellati. Per me la gentrificazione è il cattivo del film". Una storia che esplora a fondo anche la maternità "che è meravigliosa ma è anche molto dura - aggiunge la protagonista Teyana Taylor -. Quando ho avuto la parte avevo appena avuto un bambino, avevo affrontato dei lutti. Ho portato tutte quelle emozioni nel mio personaggio".
    Uno stile registico che unisce alla dramedy gli elementi del mockumentary (finto documentario) porta anche un elemento di leggerezza in Scrapper di Charlotte Regan, che ha come eroina /antieroina del film la 12enne Georgie (Campbell), che dalla morte della madre per un tumore è rimasta da sola a vivere nella sua casa, riuscendo a far credere a servizi sociali e vicini di avere un nuovo tutore. I problemi per lei nascono quando davanti alla sua porta si ripresenta Jason (Dickinson), quel padre che non aveva mai incontrato. Tra i due è subito scontro, ma nella convivenza quotidiana, con Jason che si dimostra il più bambino tra i due, si crea fra padre e figlia un rapporto sempre più forte.
    "Non è un banale dramma sociale - spiega Dickinson a Deadline -. È una storia universale sulla famiglia, che arriva al nocciolo di ciò che significa essere un bambino ed essere un adulto. Non sono una figura paterna sentimentale che vuole tornare... torno più per necessità che per desiderio. C'erano molte sfumature che è stato molto interessante recitare". 
   

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