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All'Archivio di Stato di Milano Napoleone nei documenti

All'Archivio di Stato di Milano Napoleone nei documenti

Due week end di aperture straordinarie per la mostra

MILANO, 21 ottobre 2021, 12:55

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Due week end di aperture straordinarie, il 23 e 24 ottobre e il 30 e 31, all'Archivio di Stato di Milano in occasione della mostra 'Nelle sommosse e nelle guerre. Gli archivi milanesi durante l'età napoleonica', che proseguirà fino al 31 gennaio 2022, con anche delle speciali visite guidate prenotabili. L'esposizione, curata da Maria Pia Bortolotti, Marco Lanzini e Carmela Santoro, analizza quali furono le conseguenze e le ricadute prodotte dall'arrivo del nuovo potere napoleonico sugli archivi milanesi: mentre l'Italia era investita dall'impetuosa avanzata delle truppe comandate dal generale Bonaparte, nel chiuso degli archivi prendeva il via una battaglia più silenziosa, ma destinata a produrre effetti duraturi nel tempo. Nel giro di un quarto di secolo, dal 1796 al 1821, molti archivi italiani subirono infatti razzie, trasferimenti improvvisi, accorpamenti e smembramenti, frutto delle alterne vicende belliche che segnarono l'età napoleonica e i primi anni della Restaurazione. La mostra, che rientra nel palinsesto delle iniziative del Comitato per il bicentenario napoleonico 1821-2021, si chiude idealmente con il caso del curioso destino di tre ciocche di capelli di Napoleone, sequestrate nel 1817 a Natale Santini, suo collaboratore giunto in Italia con il singolare cimelio. I capelli entrarono dunque a far parte del fascicolo archivistico relativo alle indagini sul Santini, arrivato all'interno del fondo Presidenza di Governo.
    In mostra c'è una selezione di documenti, molti dei quali con firma autografa di Napoleone stesso, che si caratterizza per intestazioni finemente decorate, spesso realizzate da importanti artisti quali Andrea Appiani. Di grande interesse è la stampa Caduta di Napoleone, del 2 aprile 1814, in cui l'imperatore, con le "ali dei furbi" ai piedi, precipita dal carro rovesciato dalla dea Fortuna e respinto nella sua ascesa dalle quattro potenze restauratrici: la Russia, l'Austria, la Prussia e l'Inghilterra.
   

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