E' dedicata a Marin Držić-Marino
Darsa la nuova mostra che si apre domani fino al 17 settembre
alla Biblioteca Nazionale Braidense. Una rassegna definita
"straordinaria" dagli organizzatori, che, attraverso opere
preziosissime, tra cui alcuni esemplari unici al mondo, punta a
valorizzare il lavoro del più importante drammaturgo croato
della storia.
Nato a Ragusa nel 1508 e morto a Venezia nel 1567, "Marino
Darsa rappresenta per i croati ciò che Shakespeare è per gli
inglesi, Dante per gli italiani, Cervantes per gli spagnoli" ha
spiegato in conferenza stampa la curatrice della mostra, la
professoressa Katja Bakija dell'Università di Dubrovnik. A
Milano i visitatori potranno scoprire le prime due edizioni del
dramma "Tirena" in cinque atti del 1551 e l'edizione del 1630
insieme a "Piesni", anch'essa prima edizione del 1551,
considerati i "tesori" più importanti della mostra. Tra le altre
rarità esposte - 85 in tutto -, anche due volumi della
collezione Braidense e quattro volumi dalla collezione privata
Pambianchi-Kramarić, delle principali opere di Marko
Marulić/Marco Marulo, considerato il padre della letteratura
croata.
Per l'assessore alla Cultura del Comune di Milano Filippo Del
Corno, il progetto espositivo "permette di accendere la luce su
una figura non particolarmente nota ma la cui biografia svela la
ricchissima rete di relazioni culturali e intellettuali che
esistevano già all'epoca in cui Darsa ha vissuto tra la cultura
italiana e la cultura europea". Inoltre, "il fatto che esemplari
unici delle opere del più grande drammaturgo croato siano
conservati alla Biblioteca Braidense testimonia il ricco
interscambio di culture nel tardo Rinascimento", ha sottolineato
il direttore della Pinacoteca di Brera e della Biblioteca
Braidense, James Bradburne.
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