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'Forza venite gente' compie 40 anni e torna in scena

'Forza venite gente' compie 40 anni e torna in scena

Debutto a Roma musical su S. Francesco con Mandolini-Di Lauro

ROMA, 30 novembre 2021, 16:34

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Era il 9 ottobre 1981, quando al Teatro Unione di Viterbo, debuttò una commedia musicale che nel giro di pochi anni sarebbe diventata un vero e proprio spettacolo-cult, tradotta in otto lingue e rappresentata dal Brasile al Messico, dalla Polonia all'Ucraina fino in Bielorussia.
    E' "Forza venite gente", il musical scritto da Mario e Piero Castellacci con Silvio Spaccesi e Michele Paulicelli e ispirato alla vita di San Francesco d'Assisi. Quarant'anni dopo lo spettacolo torna in scena nella nuova versione diretta da Ariele Vincenti, sempre con le musiche di Michele Paulicelli, Giampaolo Belardinelli, Giancarlo De Matteis, per Soni Produzioni, al debutto dal 2 al 5/12 all'Auditorium della Conciliazione di Roma (dove tornerà ancora dal 25 al 27) e poi in tournèe a Milano, Torino, Napoli, Bari, Firenze e Brescia.
    Protagonisti, Mauro Mandolini nei panni di Pietro di Bernardone e Stefano Di Lauro in quelli di Frate Francesco e poi un cast di 20 attori-ballerini come Giulia Gallone (La Cenciosa), Giulia Cecchini (Santa Chiara), Benedetta Iardella (La Povertà), Massimiliano Elia (Il Diavolo), Simone Cravero (Il Lupo). Profondamente rinnovato nella tecnologia con atmosfere da musical di immagine nord-europea, lo spettacolo torna sulla figura del Patrono d'Italia, raccontandone i valori e le emozioni nella quotidianità, ma anche riflessioni sul rapporto, a volte difficile, tra padri e figli. In questo caso, un commerciante grezzo e banalmente materialista non può comprendere le mete superiori e trascendenti del figlio. E, per molti versi, è anche umanamente comprensibile: San Francesco è considerato una figura rivoluzionaria nella Chiesa Cristiana.
    Papa Pio XII, lo definirà "il più italiano dei santi e più santo degli italiani". Una statura troppo alta, forse, per una personalità modesta come quella di suo padre Pietro.
   

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