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La Scala si prepara alla Prima, nel 2023 toccherà al Don Carlo

Scala

La Scala si prepara alla Prima, nel 2023 toccherà al Don Carlo

Slitta rinnovo contratto, dal palco niente messaggio contro tagli

MILANO, 30 novembre 2022, 19:00

di Bianca Maria Manfredi

ANSACheck

Un 'immagine della Scala - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un 	'immagine della Scala - RIPRODUZIONE RISERVATA
Un 'immagine della Scala - RIPRODUZIONE RISERVATA

Alla Scala fervono i preparativi per la Prima del 7 dicembre, dove quest'anno oltre al presidente della Repubblica Sergio Mattarella sarà presente anche la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Un 7 dicembre che dopo le restrizioni anti-covid torna nella sua formula tradizionale, a partire dal coté di polemiche. La prima ha riguardato il titolo scelto, Boris Godunov di Modest Musorgskij, opera russa che, con la guerra in atto, il console ucraino Andrii Kartysh aveva chiesto di cancellare. E poco importa se è la storia di un uomo roso dal rimorso per aver ucciso l'erede al trono per poter diventare zar. Ma, seppure critica verso il potere, si tratta di un'opera russa. La seconda polemica riguarda invece i tagli dei contributi al teatro da parte di Regione Lombardia già da quest'anno di circa la metà, e da parte del Comune di Milano dal prossimo anno. I sindacati avrebbero voluto leggere un loro messaggio prima dell'inno nazionale con cui si aprirà l'inaugurazione. Far salire sul palco due lavoratori, un uomo e una donna, per dire che "un Paese che taglia i finanziamenti alla cultura, taglia il futuro dei propri cittadini". Ma la direzione ha detto no alla richiesta di Cgil, Cisl, Uil e Fials nel vertice di oggi che è servito per trovare un accordo di massima sul contratto di lavoro. Il rinnovo verrà rimandato al 2024. Ci sarà nel 2023 un bonus di mille euro a lavoratore, e (su questo si sta lavorando) una polizza sanitaria privata e un incremento della quota di previdenza complementare. Ma per il prossimo anno i lavoratori rinunciano agli aumenti previsti legati all'inflazione. Forse la loro voce troverà spazio nella trasmissione in diretta dalla Scala che Rai Cultura farà su Rai 1, prima che risuonino le note della prima versione del Boris. Quella scritta da Musorgskij nel 1869 e rifiutata dalla commissione del teatro di San Pietroburgo perché troppo moderna. In sala per assistere alla Prima i posti sono praticamente sold-out. Oltre a Mattarella, ormai di casa alla Scala, e von der Leyen, saranno certamente presenti il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara. Circa 300 ospiti potranno poi partecipare alla cena di Gala alla società del Giardino che torna dopo due anni di stop. A cucinare un menù a chilometro zero a base di risotto alla milanese con pistilli di zafferano dalle coltivazioni lombarde, cassoeula di vitello leggera e semifreddo al panettone saranno gli studenti del Capac (la fondazione di Confommercio che offre servizi formativi nel terziario), coordinati da Caffè Scala Banqueting. Sono in tutto una ventina gli studenti (non solo in cucina e pasticceria ma anche in sala) che mostreranno le loro capacità in sala. Macaron e panettone, alla cena e nell'intervallo dell'opera ai bar del teatro sono di Elisenda, il marchio di alta pasticceria di Esselunga che inizia così una nuova collaborazione, così come acqua Dolomia, mentre tornano Bellavista e caffè Borbone. I tavoli saranno decorati con centrotavola concepiti come nature morte di frutta, verdura e fiori non recisi, completamente riutilizzabili. Poi il 7 dicembre si chiuderà e si comincerà a pensare a quello successivo, quando a inaugurare la Scala sarà Don Carlo.

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