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Ovidio e il divenire di Boitani

Ovidio e il divenire di Boitani

Nella nuova collana 'La voce degli antichi' del Mulino

ROMA, 03 settembre 2020, 10:11

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(di Mauretta Capuano) PIERO BOITANI, OVIDIO-STORIE DI METAMORFOSI (IL MULINO, PP. 150, EURO 14,00). Il movimento dei corpi, il gioco dei suoni, la tecnica narrativa per cui le storie nascono una dentro l'altra e diventano a loro volta fasi di trasformazione. Ovidio "è un maestro di scrittura e di immagine. E' moderno e postmoderno, è aperto a tutto" dice all'ANSA Piero Boitani che al poeta delle Metamorfosi ha dedicato un saggio in cui racconta "il divenire che sfida il tempo".
    Ninfe che diventano stelle, alberi. Corpi maschili, femminili, astrali che si trasformano. Eco che ripete le frasi di Narciso.
    Boitani ci fa entrare in questa dimensione con 'Ovidio. Storie di metamorfosi' , accompagnato da immagini, con cui si inaugura la nuova collana de Il Mulino, 'La voce degli antichi' dove autori con storie intellettuali diverse fanno risuonare le parole dei classici attraverso le loro opere. Li rileggono con noi trasmettendoci la loro passione, facendone dei testi divulgativi e preziosi anche per gli studenti. "Ovidio è fantastico e unico nel modo di narrare e raccontare la mitologia e il mondo attraverso le trasformazioni. Dopo l'Odissea, Le Metamorfosi sono il poema narrativo più straordinario dell'antichità e non solo. E' difficile trovare qualcosa di simile anche successivamente" spiega Boitani. Professore emerito alla Sapienza di Roma, Boitani nel 2016 ha vinto il premio Balzan per la letteratura comparata, è un esperto di Ulisse e dell'Odissea, ma questa volta ha ceduto al fascino di Ovidio di cui traccia un ritratto nell'introduzione critica, propone una personale scelta delle sue 250 storie - da Fetonte e Icaro a Eco e Narciso e Piramo e Tisbe - e dedica un interessante capitolo alle interpretazioni dell'opera date nei secoli.
    "Le storie sono brevi. Quella di Dafne e Apollo, tra le più belle, è di poco più di 100 esametri, come un canto della Divina Commedia. Sono perfette per i giovani che oggi vanno in fretta.
    Per la tecnica narrativa che usa, per le similitudini e il procedimento per nulla scontato è stato tutto un trionfo di Ovidio nella pittura. Ha affascinato tutti, dal Medioevo in poi, oltre a Caravaggio" sottolinea Boitani che ricorda come Calvino abbia dedicato tutta la prima lezione americana al poeta delle Metamorfosi. E come Dante e Shakespeare abbiano usato Ovidio nei momenti cruciali.
    "Ovidio strega, ammalia, avvince. Non potrebbe essere altrimenti per un poeta che compone un carmen continuum, un canto senza interruzioni delle favole antiche. Dove le storie nascono l'una dall'altra, si intrecciano, riaffiorano in sequenza velocissima". Trasgressive, piene "di analogie esplicite" nelle Metamorfosi "c'è una parità essenziale tra tutto ciò che esiste, contro ogni gerarchia di potere e di valori" sottolinea l'autore del libro.
    Una parte è dedicata alla figura dell'artista perchè Ovidio, spiega Boitani, "suggerisce fortemente una serie di personaggi, da Orfeo a Medusa a Pigmalione, che sono artisti narratori in cui lui si identifica, in parte. La Medusa è artista suprema che ti immobilizza, ti trasforma in una statua".
    Con Ovidio si passa dal perturbante all'esaltante e nei secoli "si sono fatte molte allegorie per salvarlo. Leggere Ovidio per i cristiani antichi era uno scandalo però trasformano il significato delle storie. Lui parla di eros e lo fanno diventare caritas" dice Boitani che si sofferma anche su alcuni particolari che potrebbero sfuggire. Come il paradosso per cui la madre di Narciso alla sua nascita va diaTiresia e chiede se il figlio avrà lunga vita. "Sì, se non conoscerà se stesso" dice l'indovino. Ma "conosci te stesso" è la massima fondamentale" fa notare il critico che in chiusura del volume ha scelto il libro III delle Metamorfosi.
   

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