(di Mauretta Capuano)
ALICE URCIUOLO, ADORAZIONE (EDIZIONI
66THAND2ND, PP 337, EURO 18). Esplora le dinamiche delle
relazioni amorose, gli stereotipi del rapporto uomo-donna e
arriva dritta alle due facce dell''Adorazione', a cui ha
dedicato il suo primo romanzo, Alice Urciuolo, sceneggiatrice e
scrittrice, tra le autrici della serie di successo Skam Italia.
La giovane Elena è stata uccisa "per troppo amore" da Enrico,
il suo fidanzato, a Pontinia, nell'Agro Pontino e tutti i suoi
amici dovranno fare i conti con quello che è successo, che
segnerà il loro percorso di crescita. Enrico ha ucciso Elena
perchè lei lo voleva lasciare, ma ci sono altre piccoli e
sotterranei comportamenti che rispondono ai meccanismi di
sopraffazione e che riguardano tutti i personaggi del romanzo.
"Le relazioni tossiche, tutto il male di cui parlo in
Adorazione hanno gli stessi germi che hanno portato alla morte
di Elena e la base è la cultura patriarcale che vede la donna in
uno stato di subordinazione. Una cultura che tutti noi, come i
personaggi del romanzo, hanno respirato, conosciuto,
introiettato. Si sono fatti molti passi avanti, ma è necessario
inquadrare la violenza e il femminicidio come un problema
culturale. E se ne deve parlare in questi termini altrimenti il
messaggio non arriva. E mi auguro che a sempre più persone
possano arrivare le parole giuste" dice all'ANSA la Urciuolo, 26
anni, che è nata e cresciuta nel paesino di Priverno, in
provincia di Latina, e dopo il liceo si è trasferita a Roma,
dove vive.
"La cultura del possesso è l'opposto dell'amore e per secoli
le donne sono state per gli uomini un bene da possedere. Le
radici che la cultura patriarcale ha messo nelle nostre
coscienze sono profonde e non riguardano solo la provincia, ma
tutta la società. Anche persone molto colte e istruite fanno
fatica a togliersi un certo tipo di retorica e idee. Si fa
fatica ad accettare che una donna possa decidere per se stessa,
ancora oggi" sottolinea la Urciuolo che ha scritto buona parte
di 'Adorazione', pubblicato dalla casa editrice 66thand2nd,
durante il lockdown.
"Grazie a Internet e ai social oggi circola molta più
informazione però sovvertire uno schema di comportamento
consolidato nel corso dei secoli è molto difficile e il lavoro
che va fatto è enorme per dare un'educazione sentimentale
diversa. Quando ero adolescente e facevo il liceo non si parlava
di femminicidio, parità di genere. Poi sono entrati nel
dibattito culturale. La situazione è migliorata ma il lavoro da
fare è ancora tanto" spiega la scrittrice.
Il personaggio di Elena si ispira al femminicidio di una
ragazza di 16 anni uccisa dallo zio, accaduto nel paese della
scrittrice quando lei aveva sette anni. "Era un fatto
gigantesco per un piccolo paese di provincia che scosse tutta la
comunità, ma se ne parlava a mezza bocca, non veniva affrontata
la questione ed è rimasta una ferita aperta nel mio paese. Ho
ripensato a questa ragazza perchè mentre scrivevo il romanzo mi
sono resa conto che c'erano molte affinità con quello che volevo
raccontare, le relazioni tra uomini e donne, i rapporti
familiari" dice la Urciuolo.
"L'adorazione può essere un sentimento di cura, devozione e
una fonte di amore ma può anche degenerare in ossessione e
volontà di possesso che, nei peggiori dei casi può portare alla
morte. All'interno del romanzo tutte le relazioni vivono questa
dicotomia" dice l'autrice. E' il caso di Vanessa che è amata,
venerata, accudita da tutti, genitori e fidanzato, ma ad un
certo punto si rende conto che tutta questa enorme attenzione di
cui gode è una gabbia per lei. O di Giorgio che pensa di non
avere mai fatto del male a nessuno e poi si rende conto che non
è così.
L'unico personaggio reale di 'Adorazione' è la provincia ed è
stata la conoscenza del territorio a consentire alla Urciuolo di
dare vita a tutti i personaggi che voleva fossero il più
realistici possibile. "Volevo raccontare quel pezzetto di
umanità in quel momento e posto, dove anche le architetture non
ti permettono di dimenticare il fascismo, e riflettere su tante
cose ed eredità culturali che ci pesano sulle spalle. I ragazzi
e le ragazze li mettono in discussione nel romanzo pur non
avendo gli strumenti per farlo. Si rendono conto dei modelli di
donna e uomo che hanno ricevuto e cercano di trovare una strada
nuova per loro" racconta la Urciuolo che sta scrivendo nuove
serie per piattaforme internazionali e ha già in mente il suo
secondo romanzo dopo la buona accoglienza di Adorazione che
potrebbe diventare una storia per il cinema o una serie tv.
"Avevo paura, mi chiedevo: 'si capiranno le cose che mi hanno
spinto a scriverlo?' 'Le mie intenzioni saranno chiare?'. Mi
sembra sia accaduto e sono felice" dice l'autrice che, come
nella prima ondata della pandemia sta a casa scrivere , ma nei
prossimi anni dovremmo fare i conti con le conseguenze emotive
di tutto questo. E nei prossimi libri "ci potrebbe essere un
personaggio che parla di quello che è successo nel lockdown".
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